Roma, 27 novembre- L’aliquota Irpef aumenterà dallo 0,6 all’1 per cento, portando il Lazio ad essere la regione italiana con le tasse più alte. La delibera riceverà l’ok lunedì e verrà approvata entro Natale, Zingaretti promette un abbassamento delle imposte dal 2017.
L’innalzamento delle tasse, ormai certo per il 2015 e molto probabile per il 2016, risponde al decreto 35 del governo Monti sullo sblocco dei debiti alle imprese. Zingaretti si augura un iter meno travagliato di quello del Campidoglio e dichiara la necessità di una tale mozione per poter rimborsare le imprese « Rischiavamo che le imprese mettessero in mora la Regione, non saremmo riusciti a pagare gli stipendi. Potevamo finire come la Grecia». Invece il decreto permetterà lo sblocco di otto miliardi per le imprese, con un impatto sul Pil del + 0,7 per cento. Zingaretti sostiene che l’aumento si è reso necessario anche per le recenti spese e mancanze in Regione « in questi mesi sono emersi buchi o mancanze non previsti, dai 700 milioni per il Tpl di Roma, i 100 milioni per le Rsa, i dieci per i contributi agli eventi culturali e i 70 di perdita delle società regionali». Comunque l’aumento Irpef diviso per fasce, per chi guadagna meno di 15mila euro (il 32% dei contribuenti) l’aumento non verrà applicato; per chi ha un reddito fino a 35mila euro (oltre il 40% dei laziali) dovrà pagare in media 3,25 euro al mese. Per tutti gli altri, infine, la trattenuta in busta paga sarà tra i 10 e i 20 euro in più al mese. Oltre all’aumento Irpef, la mozione prevede anche altre novità, fra cui l’esenzione triennale del bollo per chi acquista veicoli ecologici e la rateizzazione in 48 mesi (ora sono 12) dei debiti tributari regionali. Infine, rispetto al passato, arriveranno 50 milioni per le politiche di sviluppo, sette per la cultura, 28,5 per l’agricoltura, sei per il turismo, tre per le attività produttive, 14,5 per il sociale, 3,5 per la formazione e due per il lavoro. Nonostante l’aumento delle tasse, il Lazio sembra intraprendere la via giusta verso la ripresa con un buon equilibrio fra fasce retributive e incentivi.