Roma, 14 dicembre- Dopo 20 anni, il reparto mobile della celere giovedì è tornata a caricare gli studenti all’interno della Sapienza, con fermati e feriti. Durissime le proteste di tutto l’ateneo per l’accaduto che pone un pericoloso precedente. Molto critici anche i professori che ieri hanno applaudito gli studenti che pretendono le dimissioni del rettore Frati. Oggi è proprio lui a prendere parola, per difendersi dalle accuse e spiegare ciò che è successo. Il rettore ammette di essere duro e inflessibile in molti campi, ma è lui per primo ad approvare le proteste, anche radicali, ma non può approvare nè giustificare il lancio di bombe carte verso il rettorato. «L’università era sotto sorveglianza da mercoledì sera, normale routine visto che erano attese le più alte cariche dello stato- ha esordito Frati ai microfoni di Repubblica- Io giovedì sono giunto in ritardo e l’università era già blindata da polizia e carabinieri in assetto anti sommossa, i ragazzi invece si stavano ancora radunando. Ero in aula magna quando si sono sentiti i primi scoppi delle bombe carta, poi ho saputo dell’intervento della celere per questioni di ordine pubblico». Precisiamo che le università sono spesso considerate zone franche, ma non è esattamente così, perchè nel caso ci fossero pericoli comprovati per studenti o insegnanti il questore può decidere autonomamente l’ingresso dei reparti celere. In questo caso però la questura con una nota ha dichiarato che le forze dell’ordine sono intervenute dopo ” previe intese con il rettore“. Eppure Frati sorvola sul fatto che non c’erano pericoli immediati per i partecipanti al convegno, nè tantomeno bombe carta esplosive, ma semplici petardi, e continua alzando la voce «C’era una protesta legittima che poi è diventata violenta; se la polizia interviene io che c’entro?». Infine quando Repubblica pone l’annosa questione delle dimissioni, Frati è irremovibile «Non ho dato nessun ordine di entrare, non ero a conoscenza che il reparto celere avrebbe caricato, per cui non ho accuse da rigettare né dimissioni da presentare »