Roma, 16 dicembre- Si è svolto questa mattina il processo per direttissima a Simone di Stefano, leader di Casapound, per aver rubato la bandiera dell’Unione europea, nel corso del blitz dello scorso 14 dicembre. Il pm aveva chiesto sei mesi di reclusione e 180 euro di multa per il ragazzo, ma il giudice monocratico ha accettato le attenuanti generiche, compresa la restituzione della bandiera, condannando di Stefano a tre mesi e 100 euro di multa. Lasciando piazzale Clodio, dopo la condanna, abbracciato da amici e militanti di Casapound, di Stefano ha dichiarato la sua contrarietà all’Europa e il rispetto invece per il sangue italiano versato per il nostro Paese. «La bandiera europea- esordisce- non ha assolutamente alcun valore spirituale perchè rappresenta una costruzione tecnico-finanziaria che si basa sullo schiavismo dei popoli europei. Queste invece- continua indicando i tricolori dei militanti- sono le bandiere sacre, intoccabili. Sono le bandiere intrise del sangue delle persone che sono morte per questi colori. Questa, come quella dei fratelli francesi, dei fratelli tedeschi. Quella della comunità europea è solo intrisa di soldi, di denaro, di chi è morto sotto lo schiaffo dell’usura europea. L’italia sta morendo- ha concluso teatralmente- ma ci sono ancora degli italiani che lottano e che devono portare di nuovo in alto queste nostre bandiere»