Roma, 29 ottobre – Ancora una volta si respira aria di tensione. davanti al Ministero dello Sviluppo Economico a Roma. Dopo gli scontri di due sabati fa, gli operai dello stabilimento sardo dell’ALCOA hanno fatto sentire forte la loro protesta. A margine del tavolo tra il Governo ed i sindacati, una frangia di venti manifestanti ha lanciato grandi petardi contro la polizia, ferendo lievemente un funzionario ed un agente, poi medicati sul posto.
Gli operai avevano passato tutta la giornata di fronte al ministero. Soltanto prima di andare via sono partiti gli attacchi contro le forze dell’ordine. Dopo qualche parapiglia, gli operai sono tutti tornati sui pullman per ripartire alla volta della Sardegna. I circa trecento cassaintegrati hanno chiesto: «Lavoro vero, non ammortizzatori sociali». Durante l’intera giornata, il refrain che ha accompagnato la protesta è stata una lunga sequela di insulti verso i politici e lanci di petardi, condizioni che non hanno fatto altro che aumentare la tensione.
Al termine delle trattative, il tavolo tra istituzioni e sindacati si è concluso con la promessa di valutare la possibilità di un altro anno di cassa integrazione per i circa cinquecento lavoratori, di cui la multinazionale dell’alluminio aveva annunciato la mobilità, insieme ad una serie di appuntamenti: il 31 ottobre al Ministero del Lavoro sulla CIGS, il 6 novembre presso la Regione Sardegna per affrontare la situazione dell’indotto diverse aziende hanno già inviato le lettere di licenziamento) ed il 13 novembre di nuovo al Ministero dello Sviluppo Economico per fare il punto sullo stato di attuazione del piano per il Sulcis. Inoltre, entro fine novembre, ci sarà un confronto tra Alcoa e Klesch per verificare le condizioni circa una conclusione positiva della vendita.
Claudio De Vincenti, sottosegretario allo Sviluppo Economico, ha dichiarato: «La novità importante di oggi è che abbiamo istituito uno schema di garanzie reciproche tra Alcoa e l’acquirente, il quale consentirà la ripresa del negoziato». Si tratta di un piccolo passo in avanti, visto che le trattative si erano arenate nel mese di giugno. La finanziaria regionale sarda garantirà infatti il rapporto finanziario fra Klesch e Alcoa ed un advisor esterno, concordato fra le due aziende, si esprimerà sul piano industriale del gruppo acquirente.
Nel frattempo, il Governo sta proseguendo nella ricerca di altri interlocutori e comunica che Alcoa “ha già restituito” per i suoi cinque sesti i 295 milioni di aiuti di stato sotto forma di agevolazioni per l’elettricità per i quali l’Italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Ue. Sindacati soddisfatti a metà, con posizioni diverse. Il segretario nazionale della FIM-CISL, Marco Bentivogli, parla di: «Piccoli passi avanti»; mentre il sindacalista della UILM, Mario Ghini, dice: «Basta ritardi», convinto che ci sono tutte le condizioni per una soluzione positiva.
Il segretario nazionale della FIOM, Rosario Rappa, insieme al responsabile per la siderurgia, Gianni Venturi, invece, parlano di un: «Incontro insoddisfacente» e chiedono l’intervento della Presidenza del Consiglio. La giornata è calda anche alla Indesit: un corteo di circa trecento lavoratori ha bloccato la SS76 all’altezza dello svincolo di Albacina per protestare contro il piano di ristrutturazione presentato dall’azienda, la quale ha annunciato 1.030 esuberi.