Roma, 27 ottobre Legambiente ha preparato l’esposto da depositare in Procura per “Danno erariale” nei confronti dell’Ama.
A poche settimane dalla chiusura di Malagrotta, i rifiuti romani vengono trasferiti con costi molto alti nel Nord Italia, mentre nella Capitale la svolta della differenziata non riesce a decollare.
Fra le proteste di Bracciano e del Divino Amore contro le discariche, il presidente di Legambiente Lazio, Lorenzo Parlati, ha chiesto alla Procura se si profila il reato di danno erariale, visto che la mancata raccolta differenziata costa annualmente 719 milioni allo stato. Il presidente accusa l’Ama che interi quartieri sono totalmente abbandonati e che il sistema messo in campo dalla società è evidentemente fallimentare.
«Il modello di raccolta stradale attuato da Ama e attivo da novembre 2012 in molte parti della città ha già messo in evidenza problemi legati alla scarsa qualità dei materiali raccolti, lo stato di degrado, abbandono ed incuria in cui versano interi quartieri ». Visto che l’Ama è una azienda ha partecipazione statale, quindi con capitale pubblico, essa raccoglie con la tassa dei rifiuti circa 719 milioni l’anno ed ecco dove per Legambiente si configurerebbe il danno erariale.
In proposito il sindaco Marino è tornato ad assicurare ammettendo che la raccolta differenziata è fondamentale «Certo la chiusura di Malagrotta non basta la giunta sta lavorando per accrescere e rafforzare il sistema di raccolta differenziata: da luglio a ottobre è stata estesa a diversi municipi, interessando una popolazione di 430mila abitanti e si sta valutando come estenderla agli altri municipi ».