Roma, 30 ottobre – Il datagate aggiunge un altro nome illustre alla sua lunga lista, sembra, infatti, che anche Papa Francesco sia stato intercettato. A darne la notizia in anteprima è il settimanale Panorama, il quale rivela che fra le 46mila telefonate intercettate dagli Stati Uniti in Italia, sarebbe coinvolto anche il Papa e forse le spie arrivarono fino alla soglia del conclave.
Sarebbero state registrate le chiamate in entrata e in uscita dalla Domus Internationalis Paolo VI a Roma, dove risiedeva il cardinale Jorge Mario Bergoglio insieme con altri ecclesiastici, del resto la cosa non sembra stupire più di tanto visto che Wikileaks aveva rivelato la forte attenzione degli Stati Uniti per padre Bergoglio fin dal 2005.
A proposito del datagate il Vaticano non si sbilancia, padre Federico Lombardi ha detto «Non ci risulta nulla su questo tema e in ogni caso non abbiamo alcuna preoccupazione in merito». Panorama rivela anche che nell’ambasciata americana a Roma sarebbe installata una cellula dell’Nsa-Cia, citando un documento del 2010 dell’archivio di Edward Snowden. Mentre tutti i Paesi prendono provvedimenti, da sistemi anti-intercettazione più sicuri a chiarimenti e scuse pubbliche chieste all’America. In Italia lunedì 11 novembre il governo darà risposte in merito sul datagate, una volta svolte tutte le debite ricerche dal Copasir.
Fonte: Panorama