Roma, 30 ottobre – Diciotto milioni guadagnati neanche in ventiquattro ore? Roba da Riccardo Conti. Ebbene sì, nomen omen. I latini avevano ragione e quanto accaduto all’imprenditore ne è la prova.
Riccardo Conti, ex senatore del Popolo delle Libertà, dovrà proprio fare i conti con la giustizia. Difatti, la Guardia di Finanza gli ha sequestrato beni per otto milioni e mezzo di euro per aver omesso il versamento dell’IVA relativa alla compravendita di un immobile in via della Stamperia a Roma.
Il GIP (Giudice per le Indagini Preliminari) della Capitale ha firmato il provvedimento di sequestro dopo che i pubblici ministeri avevano proceduto alla sua iscrizione nel registro degli indagati per truffa aggravata. Destarono notevole sospetto l’acquisto dell’immobile e la sua immediata vendita all’ENPAP (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) nel giro di un singolo giorno, il 31 gennaio 2011.
Conti ha acquistato il palazzo a pochissimi passi dalla Fontana di Trevi per una cifra intorno ai 26 milioni di euro per poi rivendere l’immobile all’ENPAP per 44 milioni di euro. Una manovra decisamente sospetta che portato gli stessi pm ad iscrivere anche Angelo Arcicasa, presidente dell’ente, con il medesimo capo d’accusa.