Roma, 31 ottobre – I ladri di tombini colpiscono da Salario a Talenti. La preziosa ghisa arriva a 100 euro al mercato nero, mentre il Comune deve spendere circa 350 euro per riposizionarli, senza conteggiare la mano d’opera.
La ghisa si aggiunge alla lunga lista di metalli dal grande valore, anche se ancora non rende come il rame, è molto più facile da reperire, senza il pericolo dell’elettricità o di essere scoperti. I ladri di tombini guadagnano sul mercato nero circa 70 euro per il coperchio in ghisa e si arriva a 100 se c’è tutto il telaio. Così fra polemiche e segnalazioni dei comitati di quartiere, aumentano le transenne e l buche sulle strade romane, infatti il Comune per ogni tombino mancante deve spendere, solo per riposizionarli, 350 euro e bisogna poi aggiungere le spese per la mano d’opera, una spesa ovviamente insostenibile per le vuote casse comunali.
In proposito l’ex presidente del III Municipio, Cristiano Bonelli (Pdl) e il capigruppo Fratelli d’Italia, Francesco Filini attaccano la giunta del Pd, definendola indifferente ai problemi dei cittadini e tollerante fino all’estremo verso abusivi e rom, che spesso vengono considerati gli autori di questi furti. «Mentre il Pd al governo di Comune e Municipio – dicono – è concentrato solo ed esclusivamente nei congressi di partito che, come nel caso del circolo di Vigne Nuove, degenerano addirittura in rissa, nel mondo reale accade che i professionisti del commercio di rame e ferro saccheggiano i tombini dei quartieri, lasciando pericolose voragini nelle strade. Solo oggi ne abbiamo contati venticinque, nei prossimi giorni continueremo il giro».
Mentre aumentano le polemiche e i battibecchi fra maggioranza e opposizione, come sempre sono i cittadini a pagare il conto più alto per i ladri di tombini. Infatti le strade non sono messe in sicurezza, con gravi rischi di incidenti per automobilisti, ma soprattutto motociclisti.
Fonte: Il Messaggero