Roma, 28 ottobre – Nel secondo salvataggio della compagnia tricolore è a rischio il reparto manutenzione di Alitalia, uno dei settori di eccellenza dell’industria made in Italy.
Sono già 300 gli operai aeroportuali di Ams (Alitalia Maintenance Systems), in cassa integrazione, che si fermano 15 giorni al mese. La Ams si occupava di revisionare gli aerei, mettendo poi su pista mezzi affidabili e sicuri. L’azienda sembra proprio destinata al fallimento, nonostante sia un fiore all’occhiello delle capacità tecniche e industriali italiane. Quindi i pezzi di aerei che prima venivano smontati e controllati da operai specializzati Alitalia, oggi vengono sistemati da israeliani e francesi. Le tratte a lungo raggio sono già passate all’israeliana Bedek, mentre nel 2012 il reparto componenti è stato affidato ad Air France.
Nonostante le promesse istituzionali fatte negli ultimi 10 anni, le officine di manutenzione Alitalia hanno perso circa 3mila posti di lavoro.Ovviamente speriamo che nonostante il ridimensionamento la Ams non venga chiusa, ma continui a vivere, insieme alle conoscenze e alle capacità degli operai italiani.