Roma capitale del gioco d’azzardo

200544828-001Roma, 19 ottobre – Partita dopo partita, giocata dopo giocata, le slot machine hanno tappezzato le città soprattutto quella di Roma che, negli ultimi anni, ha registrato un incremento clamoroso si sale per il gioco d’azzardo. Dalle statistiche Open Data, infatti, emergono ben 718 sale giochi aperte sul territorio romano per un totale di oltre 50mila slot machine (o macchinette se preferite) per giocare al “videopoker” o qualunque altro gioco “mangiadenaro”.

In un anno, dal 2012 al 2013, c’è stato un boom improvviso di aperture di questo tipo di locali, nel quartiere Appio, a piazza Re di Roma, è presente il locale più grande d’Europa caratterizzato da più di 900 postazioni gioco.

 Di questo parla, in maniera approfondita, il consigliere del PD Dario Nanni: «Il gioco d’azzardo è ormai una piaga sociale, al pari di tutte le altre forme di dipendenza. Inoltre, come dimostrato dalle indagini della Dda, il circuito del gioco d’azzardo non fa altro che attirare la criminalità organizzata». Secondo Nanni il comune «dovrebbe censire tutte le sale giochi, bingo e centri scommesse per poi vietare e proibire l’ingresso a tutti questi tipi di sale ai minori di 18 anni». Inoltre, sempre secondo il consigliere, bisognerebbe «limitare l’espandersi di queste sale negando i permessi di apertura ad un chilometro di distanza da scuole,chiese e ospedali mentre, per le sale aperte, bisogna imporre l’obbligo di chiusura alle ore 23 con i relativi cartelli o manifesti sulle cause e le patologie relative al gioco d’azzardo». Servirà tutto questo a contenere l’espandersi di queste ”bische”? Intanto la classifica delle postazioni gioco nella capitale vede tri0nfare il MunicipioV: tra Prenestino e Casilino si contano 110 sale giochi. Seguono il VII e il VI (Tor Vergata, Borghesiana e Tuscolano) con 89 e 88 centri stracolmi di slot machine. Si continua con il IV, il X e il III. Tra Tiburtino e San Basilio sono 76 le sale, a Ostia e sul resto del litorale 63 mentre a Montesacro, Fidene e Bufalotta ben 62.

Probabilmente, il problema principale non è quello dell’espandersi di questo tipo di locali ma  quello dello stato psicologico delle persone/giocatori che li frequentano: entrando in posti simili si sconnette il cervello, si perde la concezione del tempo, cresce senza accorgersi la voglia di vincere sempre più o di riprendersi il denaro perso. Queste sono solo alcune delle moltissime patologie che può comportare il gioco d’azzardo ma principalmente bisognerebbe comprendere che la vita non si migliora attraverso una slot machine.

Fonte: Repubblica.it


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