Londra, 28 ottobre 2013 – Un tranquillo lunedì di paura. La tempesta “San Giuda”, com’è stata ribattezzata dai meteorologi locali in onore al santo patrono delle cause perse celebrato proprio oggi, sta flagellando dalle prime ore dell’alba la Gran Bretagna meridionale e la Francia settentrionale, provocando caos nei trasporti e lasciando oltre 75 mila case senza elettricità. È questo è solo il bilancio iniziale.
L’aeroporto di Heathrow sta assorbendo come può l’emergenza, evitando il tilt totale: infatti, un volo su cinque in programma fra le 8 e le 13 è stato cancellato, seppur si prevedono interruzioni durante la giornata nei trasporti ferroviari, oltreché ponti e strade chiuse. L’agenzia meteorologica nazionale, il Met Office, ha avvertito il rischio di alberi pericolanti che, con molta probabilità, cadranno, insieme a numerosi danni agli edifici ed interruzioni nella fornitura di energia elettrica.
Tuttavia, non è soltanto l’isola ad esser messa a dura prova. Anche il nord della Francia è colpito da piogge torrenziali (si prevedono dai venti a quaranta millimetri di pioggia nell’arco di sei-nove ore) e venti che soffieranno fino a 159 chilometri orari. Sono ben 75 mila le case colpite dal black-out, mentre le pessime condizioni del meteo hanno indotto a sospendere le ricerche di un ragazzo quattordicenne portato via dalle onde, avventuratosi nelle spiagge del Sussex del sud.
La macchia color ambra sulle cartine, simbolo dell’allerta di terzo grado in una scala di quattro, ricopre un’area popolata da milioni di persone, le quali sono state invitate a non uscire di casa ed a guardarsi dall’alta probabilità di allagamenti. Secondo gli esperti, la tempesta è comparabile a quella che si era abbattuta sulla Gran Bretagna nell’ottobre 2002 se non addirittura al “Great Storm” dell’ottobre 1987 che causò diciotto morti in Gran Bretagna e altri quattro in Francia, con ben quindici milioni di alberi abbattuti.