Roma, 24 ottobre 2013 – Non ce l’ha fatta Raffaele Pennacchio, il medico cinquantacinquenne di Macerata Campana (CE) colpito da SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) e membro del direttivo del “Comitato 16 Novembre” ONLUS. La morte è sopraggiunta in albergo durante la nottata, immediatamente dopo l’incontro fra il Governo ed i rappresentanti del presidio di Porta Pia, nei pressi del Ministero dell’Economia. «Era stanco e provato per i due giorni di partecipazione alla nostra protesta per il diritto all’assistenza domiciliare ai disabili gravi» dice Mariangela Lamanna, vicepresidente della ONLUS.
Raffaele Pennacchio, aveva partecipato sia al presidio sotto il Ministero dell’Economia, la notte precedente, sia all’incontro con il governo: «Si è battuto per accendere i riflettori sull’assistenza domiciliare ai disabili gravi e gravissimi che hanno diritto a restare a casa con dignità e a cure amorevoli. Chi meglio di un famigliare può assistere un congiunto malato grave? Ieri, nonostante la stanchezza – spiega Lamanna – al tavolo con il governo rappresentato dal viceministro del Lavoro e delle politiche sociali Maria Cecilia Guerra, dal sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pier Paolo Baretta e dal Sottosegretario alla Salute Paolo Fadda, Raffaele continuava a dire: “Fate presto, noi non abbiamo più tempo’’. Ieri sera, poi, al rientro in albergo, Pennacchio era provato ma contento perché il Comitato era riuscito a strappare al governo l’impegno per l’aumento del fondo per la non autosufficienza e per l’assistenza domiciliare ai disabili gravi e gravissimi. Rideva e scherzava, poi all’improvviso si é accasciato sulla sedia tra il nostro sgomento» conclude Lamanna.
Nel corso dell’incontro tra il Governo ed una delegazione del “Comitato 16 Novembre” ONLUS, nato nel 2010 come una rete di pazienti e familiari, erano stati presi impegni nella direzione dell’aumento del fondo per la non autosufficienza e dell’assistenza domiciliare nei confronti dei malati di SLA.