Roma, 19 ottobre – La crisi e le tasse immobilizzano il Paese e chi ne paga maggiormente le spese sono i pensionati, la classe più debole e più facile da colpire. Senza alcun taglio delle pensioni d’oro o delle fasce dirigenziali e politiche, l’aumento dell’Iva e gli effetti delle Legge di Stabilità presentano il conto agli italiani: secondo i conti della Cgia di Mestre, nel 2014 subiranno un aggravio fiscale oscillante tra i 74 e i 144 euro. Le famiglie con redditi medio alti, invece, subiranno un maggior prelievo tra i 70 e i 357 euro. Per le famiglie con redditi bassi, invece, i vantaggi arriveranno a toccare i 141 euro.
Proprio sui pensionati, dunque, andrà un bel carico fiscale. Un conto che si somma, come sottolinea lo Spi-Cgil in uno studio, a quello già sostenuto nel biennio 2012-2013: 118,21 miliardi di euro «sono finiti dalle tasche dei pensionati direttamente nelle casse dello Stato tra tasse nazionali e locali, drenaggio fiscale e blocco della rivalutazione annuale delle pensioni». Secondo il sindacato dei pensionati «di questi 118 miliardi, 101,6 sono arrivati direttamente dall’Irpef nazionale; 3,82 miliardi dalle addizionali regionali e 1,19 da quelle comunali. Nello stesso biennio per il solo drenaggio fiscale i pensionati hanno pagato 3,6 miliardi di euro».