New York, 25 ottobre – Saranno onde wi-fi subacquee quelle che ci permetteranno di prevedere l’arrivo di Tsunami. Fino ad oggi il wi-fi poteva arrivare ovunque, dai deserti ai ghiacciai, coprendo chilometri interi di segnali ma mai nessuno era riuscito a sperimentarle in acqua. Il merito è tutto italiano. «Far sì che un’informazione importante riguardo a uno tsunami – dice Tommaso Melodia, professore di ingegneria elettrica presso l’Università di Buffalo, ideatore del progetto – in arrivo possa essere fruita immediatamente approdando a qualsiasi smartphone, tablet o pc potrebbe salvare molte vite».
Nel corso del test i ricercatori hanno verificato con successo il funzionamento di tre modem acustici del peso di 18 chilogrammi immersi nelle acque del lago, che si sono dimostrati in grado di comunicare con un laptop in superficie. Unico problema è la loro dimensione, il rumore fastidioso che producono e ultimo ma non meno importante, la loro lentezza in quanto non funzionano a banda larga. Il prossimo obiettivo, infatti, sarà quello di migliorarne le prestazioni e di rendere questa importante scoperta operativa e a portata di tutti in modo che qualsiasi informazione possa arrivare in tempo reale, su ogni dispositivo.