Roma, 26 ottobre – A parlare della Roma è il tecnico dell’Udinese Francesco Guidolin in conferenza stampa ai microfoni di Udinese Channel. Domani alle 15:oo i bianconeri affronteranno la capolista al Friuli. In casa la striscia positiva dell’Udinese è decisamente lunga e gli ospiti non potranno contare sull’uomo più pericoloso e rappresentativo che è il capitano Francesco Totti. «Borriello al posto di Totti cambia tanto tatticamente anche per noi – commenta Guidolin – perchè Borriello è il classico centravanti anche se nello stato di grazia attuale della Roma vedi Borriello magari fare anche il terzino e questa la dice lunga sul momento che stanno attraversando». Uno stato di grazia che spesso la Roma non ha conosciuto, negli anni in cui andare a giocare al Friuli significava un pari strappato all’ultimo dovendo magari ringraziare il proprio estremo difensore per i miracoli compiuti.
Sono ricordi immortalati da Udinese Story, rubrica a cura del sito ufficiale del club friulano. Si va indietro di 18 anni nel tempo per una sfida tra le due compagini andata in scena il 3 dicembre 1995 che finì in parità per 1-1. La neopromossa contro la squadra da metà classifica. Cominciava di fatto l’era moderna dell’Udinese dopo una serie altalenante di salite e discese tra massima serie e cadetti per poi arrivare a diverse stagioni anche ai vertici del calcio italiano, come lo è ancora oggi. Una società, l’Udinese, capace di sfornare talenti poi andati in altri lidi sempre in Italia alimentando negli anni la lunga lista di ex calciatori bianconeri magari in rete proprio contro i friulani. In quella gara al gol di un super Oliver Bierhoff, all’ottava rete in dodici gare, rispose proprio l’ex di turno negli ultimi minuti di gara, ovvero quell’ Abel Balbo che tra la fine degli anni ’80 ed i primi anni ’90 vestì la casacca dell’Udinese per poi transitare alla Roma dove sarebbe ritornato a distanza di anni per vincere lo scudetto nel 2001. Il migliore in campo per i giallorossi fu un certo Giovanni Cervone, professione portiere, che in più di un’occasione negò il gol a Stefano Borgonovo, da poco tragicamente scomparso, che fu con Bierhoff il migliore dei bianconeri.