Roma, 6 novembre – Marcia indietro a tutta velocità quello fatto dalla celebre azienda dopo le dichiarazioni omofobe del padrone di casa attuale, Guido Barilla. La frase incriminata venne pronunciata il 25 settembre 2013 su Radio24, durante la trasmissione satirico-politica “La Zanzara”, ed era tutt’altro che delicata: «Non metterei in una nostra pubblicità una famiglia gay perché noi siamo per la famiglia tradizionale. Se i gay non sono d’accordo, possono sempre mangiare la pasta di un’altra marca. Tutti sono liberi di fare ciò che vogliono purché non infastidiscano gli altri». Dopo queste parole, la bufera nella rete e sui social network. E dopo una iniziale reazione di menefreghismo e di perseveranza nella volontà, fino a prima tacita, di escludere il mondo gay dal panorama pubblicitario aziendale, Guido Barilla e associati si sono ricreduti, o forse si sono dovuti ricredere avendo notato una ricaduta sulle vendite (evidentemente anche gli omosessuali e i gay-friendly mangiano la pasta), la Barilla ha annunciato, come riporta il quotidiano La Stampa, «la creazione di un Diversity and Inclusion Board (comitato per la diversità e l’inclusione) con in prima fila David Mixner: scrittore, esperto di strategie politiche, attivista per i diritti civili». Vedremo se la toppa messa in tutta fretta riuscirà ad arginare la falla formatasi, e sopratutto se Guido alla prossima intervista misurerà meglio le proprie parole, sapendo di parlare a nome della sua azienda.