Roma, 11 novembre – Il 2014 non sarà l’anno della ripresa. A smorzare le aspettative è Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio: «Le imprese di commercio, turismo e servizi sono stremate, da Nord a Sud – ha dichiarato al convegno “Legalità mi piace” – e purtroppo il 2014 non sarà certo l’anno della ripresa sostanziale. Non lo sarà anche per la legge di stabilità che se non verrà corretta, lascerà irrisolti i problemi strutturali della nostra economia e soprattutto non avvierà quella stagione di riforme, prima tra tutte quella fiscale, che auspichiamo da tempo».
Dunque, aumenta l’attrito con il Governo dopo le dichiarazioni del Presidente del Consiglio, Enrico Letta, il quale ha chiesto di essere giudicato alla fine del prossimo anno: «Alla fine del 2014 avremo debito e deficit che diminuiscono la spesa». D’altronde, le sue esternazioni hanno destato notevoli perplessità in molti. Nel frattempo, il Ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è intento a temporeggiare: «Per conseguire gli obiettivi di crescita e di riforma è fondamentale che rimangano condizioni di stabilità politica». La legge di stabilità costituisce il punto focale nell’agenda governativa ed è il prossimo passo da compiere: «Non abbiamo a disposizione soluzioni semplici per reperire ulteriori risorse e concedere sgravi fiscali più ampi. A tal fine sarà cruciale il processo sistematico di revisione della spesa». Il tutto, mentre si sta per avviare il processo di dismissione del patrimonio pubblico: «Sarà un’azione mirata e dovrà essere esercitata per accelerare la riduzione del debito attraverso un incisivo processo di valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, di cui contiamo di delineare le linee guida entro fine anno».
Carlo Sangalli analizza i problemi che minano l’economia del nostro paese, puntando il dito con l’abusivismo e l’illegalità: «Abusivismo e contraffazione causano alle imprese del commercio, bar e ristorazione 17,2 miliardi di euro l’anno di perdite di fatturato. Siamo in una situazione di allarme rosso e chiediamo, dunque, tolleranza zero contro ogni forma di illegalità. Tolleranza zero: la reclamano le imprese e la esige il Paese».
Questo quadro rappresenta una realtà per sette esercizi su cento: è questo il dato emanato da Confcommercio per quel che riguarda l’abusivismo, mentre nei mercati ambulanti del Mezzogiorno si arriva, addirittura, ad un esercizio abusivo su tre. Una situazione che rischia di far sparire ben 43 mila negozi regolari all’anno insieme ai 79 mila lavoratori altrettanto regolari.
L’allarme lanciato dallo stesso Sangalli, comunque, non è rimasto inascoltato ed a rispondergli è il vice-premier, Angelino Alfano: «Avremo tolleranza zero nei confronti di chi farà concorrenza illegale ai nostri cittadini ai nostri commercianti. Annuncio una task-force permanente per contrastare in maniera sistematica il commercio fuori dalle leggi e la contraffazione, realtà che attanagliano le nostre imprese e tutti i commercianti perbene di questo Paese. Chi viene accolto in Italia rispetti le regole di accesso e le leggi italiane».