Roma, 8 novembre – E’ del II municipio, insieme con l‘Unicef ed il sindaco di Roma, Ignazio Marino l’iniziativa che darà, il prossimo 20 novembre, la cittadinanza onoraria a 1500 bambini nati nell’ultimo anno e mezzo in Italia. Dopo l’esperienza torinese, si tratta di un importante passo verso lo ius soli, il diritto di acquisire cittadinanza per nascita territoriale. Sarà una cerimonia dall’alto valore simbolico nell’aula magna della Sapienza. Giuseppe Gerace, presidente del municipio II, con il sindaco Marino e i rappresentati istituzionali dell’Unicef, conferiranno, ma solo simbolicamente, la cittadinanza agli ultimi nati. «Riteniamo doveroso dare dei segnali forti e concreti per stimolare un superamento dell’istituto dello ius sanguinis – ha spiegato Gerace, che proprio ieri in giunta ha approvato una delibera sul tema – I bambini nati in Italia, che parlano italiano e studiano la storia del nostro Paese, devono avere gli stessi diritti degli altri. Trasmetteremo formalmente la delibera al presidente della Repubblica».
Infatti la legge 91, del 1992, che regola la cittadinanza sulla base della discendenza di sangue, non tiene conto della situazione socio-demografica attuale. Proprio per queste dinamiche demografiche altri paesi si regolano diversamente. Negli Stati Uniti, ad esempio, è cittadino americano chi nasce nel loro territorio, in Irlanda dopo tre anni di residenza, in Germania se uno dei due genitori vive legalmente sul territorio da almeno 8 anni. L’iniziativa del municipio mira a contrastare le discriminazioni e le difficoltà di integrazione che troppo spesso incontrano i bambini stranieri. «L’Unicef ha dato il suo fondamentale supporto, così come l’assessore Alessandra Cattoi» – ha continuato Gerace. Dopo quello torinese promosso dal sindaco Fassino, ora, con l’appoggio del Campidoglio, il progetto potrebbe raggiungere più vaste dimensioni.