Roma, 12 novembre- Il settore fotografico sta affrontando un periodo molto buio e il calo delle vendite è notevole. Se fino a qualche tempo fa gli smartphone sembravano concorrere e vincere solo contro le fotocamere compatte, oggi la riduzione nelle vendite si verifica anche nel settore delle fotocamere di livello superiore.
Negli ultimi dodici mesi il calo delle vendite è stato del 10 per cento: gli analisti prevedono una riduzione di oltre un milione e mezzo di pezzi, infatti sia Canon che Nikon saranno costrette a rivedere le stime di vendite per l’anno fiscale che terminerà a marzo 2014. Anche Tamron, uno dei più grossi produttori di lenti e accessori fotografici di alta gamma, quest’anno ha registrato un calo di vendite del 22 per cento.
Secondo gli analisti è evidente che la crisi del settore fotografico dipende solo in parte dalla crisi del mercato in generale, ma più in particolare essa sarebbe causata dalla qualità delle fotocamere degli smartphone. Questa caratteristica è spesso la discriminante che il cliente utilizza nello scegliere un apparecchio piuttosto che un altro e per questo i produttori si sono organizzati creando ad esempio i cameraphone, ossia smartphone dotati addirittura di uno stabilizzatore ottico. Nokia ha aperto le danze con la tecnologia Pureview e Sony l’ha subito raggiunta lanciando sul mercato il recente Xperia Z1, lo stesso vale per Htc ed Lg. L’ iPhone è, invece, un caso a parte: già con la versione 4s è impazzata la moda dell’ iPhoneography e ora la versione 5s offre scatti ancora più precisi con una fotocamera da 8 Megapixel e facili e divertenti strumenti di post produzione e gestione. In ogni caso gran parte del lavoro di miglioramento e ampliamento delle capacità delle fotocamere degli smartphone è stato fatto dalle varie applicazioni. Si tratta di software per smartphone per lo più gratuiti, ad esempio Instagram, VSCO Cam, Snapseed, che consentono di modificare in maniera rapida e creativa ogni singolo scatto.
Reflex, DSLR e mirrorless rimangono chiaramente insostituibili per appassionati e professionisti, ma un utente medio è più che soddisfatto di aver sostituito la sua compatta con un smartphone di pari livello e probabilmente, pur appassionandosi alla fotografia, non valuterà mai di compiere il passaggio ad una fotocamera più complessa.
Junichi Itoh, direttore finanziario Nikon, si mostra fiducioso verso il futuro, crede che questa crisi sia passeggera e che il mercato cinese sia la chiave per superarla. Takafumi Hongo, portavoce Canon, pone invece l’accento sulla qualità che distingue gli smartphone dalle fotocamere digitali e paragona la fotografia con smartphone a una cucina con ingredienti economici e aromi artificiali.
Le compagnie produttrici potrebbero offrire nuove funzioni specifiche, piuttosto che inseguire le novità degli smartphone offrendo superflue opzioni di geotagging e condivisione immediata sui vari social network anche nelle fotocamere di un certo livello. In questo modo sarà possibile allargare la cerchia dei veri appassionati e ripetere i successi passati.