Roma, 9 novembre – Secondo i dati, resi ufficiali dall’Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, la disoccupazione negli stati membri continua a crescere. A febbraio del 2013 si è attestata sul 10,9 per cento aumentando rispetto all’anno precedente del +0,7 per cento in UE e dell’+1,1 per cento nell’ Eurozona. A rimanere invece invariati sono i tassi tedeschi con 5,4, secondi alla sola Austria. I due paesi inoltre presentano il tasso di disoccupazione giovanile più basso.
Anche oltremanica, nelle terre della regina Elisabetta, i disoccupati rimangono al 7,7 per cento. Nei paesi a est d’Europa la Polonia, la Romania e la Repubblica Ceca i dati della disoccupazione si attestano intorno al 10 per cento. In questi paesi però rimane l’ostacolo dei salari ancora molto bassi. Arriviamo al nostro bel Paese, l’Italia, che registra un 12,2 per cento che quasi eguaglia i cugini francesi all’ 11,5 per cento. In piena crisi sono invece Spagna e Grecia con un tasso superiore al 25% per cento. Ad essere maggiormente colpiti sono i paesi dell’area mediterranea e i giovani che non riescono a trovare la giusta collocazione nel mercato del lavoro. Una condanna che si abbatte su un intera generazione incapace di reagire, sempre più dipendente dalla famiglia e esclusa dalla società.