Roma, 12 novembre – «Ci amiamo. Stiamo insieme da otto mesi alla luce del sole. Siamo andati anche insieme alla piscina del Circolo ufficiali dell’esercito. Il nostro è amore. Ho anche conosciuto sua madre e lui i miei genitori. Nessuno sfruttamento della prostituzione». Sono queste le prime dichiarazioni di Gabriele Paolini, così come riportato dai suoi legali: gli avvocati Lorenzo La Marca e Massimiliano Kornmüller, i quali sono andati a trovarlo nel carcere Regina Coeli. Il noto disturbatore televisivo è in carcere dalla scorsa giornata di domenica con le accuse di pedo-pornografia, induzione e sfruttamento della prostituzione in relazione a rapporti che avrebbe avuto con almeno due minorenni italiani di diciassette anni.
Paolini sostiene che uno di questi sarebbe il suo fidanzato con il quale intrattiene una relazione da alcuni mesi. Per quel che concerne l’altro minorenne, invece, il trentanovenne riferisce di averlo incontrato per caso in strada: il ragazzino gli avrebbe chiesto un autografo e da lì sarebbe iniziata un’amicizia. Sarebbe stato, poi, proprio quest’ultimo a presentargli il presunto fidanzato insieme all’altro minore, uno studente romeno. Tuttavia, lo stesso Paolini smentisce: «Non è vero che li ho conosciuti tramite chat così come è falso che si sia fatto uso di droga, come ha scritto qualcuno. È vero che ho fatto delle riprese video con il mio fidanzato ma si trattava di filmati per uso personale, non certo da destinare alla divulgazione».
Nel frattempo, per la giornata di domani è fissato l’interrogatorio di garanzia dinanzi al GIP (Giudice per le Indagini Preliminari) Alessandra Tudino, la quale ha firmato l’ordine di custodia cautelare. I difensori di Paolini sono pronti a far ricorso dinanzi al Tribunale del Riesame per la revoca dell’ordinanza cautelare: «Quello del GIP è un errore di interpretazione. Paolini usava quella cantina, che era nella disponibilità di una sua zia, per avere un po’ di privacy con il suo fidanzato. In un filmato che presto sarà consegnato agli inquirenti entrambi si dichiarano reciproco amore. Con gli altri due minori non c’è stato proprio nulla», sostengono i suoi legali.
Nella mattinata di ieri, i minori coinvolti sono stati sentiti nella mattinata di ieri dal Pubblico Ministero Claudio Terracina: le hanno raccontato di un’amicizia definita “normale”. Per loro, questa persona rappresentava soltanto un volto noto della televisione di cui vantarsi con gli amici: «Era famoso, era l’uomo della televisione Con la sua auto spesso andavamo in giro, anche a giocare a bowling. Ci ha portati anche a casa dei suoi genitori, il padre ci ha insegnato la briscola».
Sembra che i ragazzi avessero dei rapporti con Paolini per qualche soldo extra ed è escluso, al momento, che si prostituissero sistematicamente o vivessero in contesti difficili o di degrado. Dunque, ora l’inchiesta punta a chiarire se il noto disturbatore avesse rapporti sessuali anche con altri minori. Lo stesso GIP, nell’ordinanza di custodia cautelare, riporta come “gli episodi non appaiono occasionali”. Per la risoluzione del caso, elementi preziosi potrebbero emergere dall’analisi del suo personal computer e dei supporti digitali sequestrati dai carabinieri.
Nel provvedimento del GIP si legge che la linea di condotta del trentanovenne puntava “ad ottenere prestazioni sessuali, esaltate dallo stato di vulnerabilità della vittima; dalla gravità degli episodi e dal disvalore che esso esprime per le finalità perseguite”. Secondo quanto accertato, Paolini usava filmare e registrare tutte le comunicazioni che aveva con estranei. Dunque si tratterebbe di analizzare una gran massa di dati nella quale gli inquirenti potrebbero individuare nomi e volti di altre vittime di abusi.
Tuttavia, secondo i suoi avvocati, Paolini “non ha mai pagato i due minorenni per avere rapporti sessuali. Uno è il suo fidanzato, l’altro la persona che li ha fatti conoscere. Anzi, proprio quest’ultimo gli avrebbe offerto, scherzosamente, del danaro per fare sesso. Quella del tassametro è solo una battuta. Comunque con quest’ultimo non ha mai avuto alcun momento di intimità, ma solo con il suo fidanzato. Consensualmente hanno avuto rapporti, hanno fatto l’amore, filmando anche alcuni dei loro incontri. Quei video erano per uso personale e non sono mai stati messi in commercio, né vi era tale intenzione. In un filmato c’è anche una reciproca dichiarazione d’amore. Paolini è dispiaciuto per l’attacco mediatico che ha subito ma è convinto tutto si chiarirà perché è innocente“. Inoltre, Paolini sarà presente nuovamente in tribunale per uno dei processi che lo riguardano rispetto alla sua “attività” dinanzi alle telecamere.