Roma, 17 novembre- Il cambio di gestione nei centri di meccanizzazione postale sta causando problemi in tutta Italia, si stima che siano più di mille le tonnellate di lettere e raccomandate da consegnare.
Le poste italiane funzionano grazie agli impianti di Cmp, centro meccanizzazione postale, che hanno il ruolo di smistare la posta in tutta Italia, differenziandola nei vari tipi, dai più urgenti ai meno, e poi la distribuiscono nei vari centri, da Torino a Palermo.
Il problema quindi è proprio la manutenzione di queste complicate attrezzature, che deve essere affidata ad esperti competenti, con anni di esperienza.
Fino ad ora Stac e Logos, appartenenti al gruppo Finmeccanica si erano occupate di questo lavoro, ma nell’ultima gara di appalto, poste italiane ha affidato il servizio alla Ph Facility. Quest’ultima, è un colosso che collabora con il ministero di giustizia e della difesa, con i monopoli di stato e con la stessa Finmeccanica. Però, ecco la pecca, non si è mai occupata di manutenzione di Cmp, ma è specializzata nelle pulizie. Quindi un colosso nazionale per le pulizie ha avuto tutto i requisiti per vincere l’appalto di manutenzione di uno degli apparecchi civili più complicati in Italia. Nonostante la battaglia di Stac e Logos, la Ph Facility ha ribassato il prezzo e vinto la gara d’appalto per 90 milioni di euro pubblici. Ma non finisce qui, infatti la Fiom denuncia (supportata anche da prove video) che la Ph Facility fin da gennaio, quindi prima di vincere l’appalto, avrebbe cercato di portare nella sua azienda gli operai specializzati, con un contratto nettamente inferiore, ricattandoli che non avrebbero più lavorato dopo l’assegnazione della gara. I ritardi per le Poste italiane e le lettere in accumulo nei depositi sono dovuti proprio a questo: gli operai hanno rifiutato di firmare il contratto a loro proposto e manifestano fuori l’azienda da due settimane. Perchè il contratto sarebbe quello dei multiservizi, quando invece gli operai sono metalmeccanici di quinto livello, con 20 o 30 di esperienza.
Le poste italiane però rassicurano sia gli operai che gli utenti, ammettendo soltanto un parziale ritardo nelle consegne durante alcune giornate di sciopero, che però si sono già risolte. Poste italiane dichiara « La situazione è in via di completa normalizzazione a seguito del nuovo contratto di affidamento del servizio, a regime dal 1° novembre: L’attuale quantitativo di corrispondenza, presente nei centri di smistamento è pari alle quantità di lavorazioni svolte nell’arco di una giornata media. Quanto alla segnalazione dei quantitativi di corrispondenza in giacenza a Roma, Milano e Firenze è opportuno sottolineare che la capacità produttiva dei centri di smistamento è pari a circa 800 tonnellate di corrispondenza al giorno: eventuali giacenze vanno considerate nella norma». In realtà la situazione sembra tutt’altro che normalizzata, con continui ritardi e accumuli sempre maggiori di posta. Gli operai continuano a presidiare i cancelli, in protesta per i 190 di loro che, non accettando il contratto multiservizi, non sono stati reintegrati al lavoro.
Fonte: Fattoquotidiano