Roma, 6 novembre Questa mattina Radio città aperta ha sospeso le trasmissioni, sia radio che streaming, a causa del taglio dei fondi da parte della regione Lazio.
La convenzione che legava Radio città aperta alla Regione Lazio era scaduta già nel dicembre 2012 ed era stata rinnovata con un taglio del 50 per cento. Sembra però che in questo caso a fine anno la Regione non abbia intenzione di rinnovarla nuovamente, non potendo sostenerne i costi.
Da questa mattina i lavoratori e i dirigenti di Radio città aperta hanno iniziato la mobilitazione, interrompendo le attività radio e le dirette streaming e hanno diffuso un comunicato per informare gli ascoltatori su quello che sta accadendo. «Ci vediamo costretti a sospendere le trasmissioni e dare vita ad iniziative di protesta- inizia la nota- radio città aperta è nata ed ha vissuto in tempi difficili e quindi siamo abituati. Ma non possiamo e non vogliamo rinunciare alla serietà dei rapporti nè alla nostra totale indipendenza».
Le accuse contro la Regione sono molte, tanto che come prima protesta sono state interrotte proprio le riprese dei consigli regionali e dei comunicati stampa «Per molti mesi abbiamo cercato un’interlocuzione diretta con i vertici della presidenza della Regione, in modo da raggiungere un accordo per la convenzione e il servizio. Ma- continua la nota- dall’altra parte non abbiamo ricevuto nessun tipo di informazione o di risposta».
Mentre il futuro di Radio città aperta non è scontato e anzi aumentano i dubbi sulla possibilità di fondi pubblici, proprio per il perdurare del silenzio della Regione, i lavoratori concludono la nota con un appello agli ascoltatori «Noi contiamo sui nostri ascoltatori, romani e non, che ci hanno sempre aiutato in 35 anni di storia, attività e lotta per l’informazione indipendente».