Roma, 4 Novembre- Una recente indagine di mercato condotta da Acri-Ipsos fa emergere la tendenza degli italiani a non investire nell’edilizia ma a mantenere disponibilità di contanti, probabilmente a causa della precarietà del lavoro e del costo della vita sempre in ascesa. Sempre secondo quest’indagine solo il 29 per cento degli italiani è riuscito a mettere qualcosa da parte in questo 2013, si tratta comunque di un punto percentuale in più rispetto all’anno precedente, mentre è sempre il 40 per cento delle famiglie a consumare tutto quello che guadagna.
Il risparmio è considerato la via di uscita dalla situazione difficile che il paese sta attraversando dal momento che contribuirebbe a risollevare la produttività delle imprese italiane: il 61 per cento pensa che risparmiando le imprese sarebbero di nuovo in grado di assumere e il 46 per cento lo ritiene fondamentale per finanziare ricerca e innovazione. Tuttavia è fondamentale trovare il giusto metodo di risparmio: se prima si riteneva che l’investimento in qualcosa di duraturo come una casa fosse un ottimo metodo, adesso è solo il 29 per cento a pensarla così e ad essere disposto ad affrontare costi elevati per la costruzione e le tasse, mentre molti altri si sentono più sicuri se possono disporre di liquidità.