Roma, 29 novembre – Adozioni solo alle famiglie italiane. Si tratta dell’ultima decisione del governo Putin in materia di adozioni e nozze gay. La scelta di dare in adozioni i bimbi russi solo alle famiglie italiane dipende, infatti, non da una particolare simpatia ma dalla politica italiana che non autorizza le nozze fra persone omosessuali. «L’Italia – sostiene il difensore civico del Cremlino per l’infanzia, Pavel Astakhov – e’ l’unico Paese che ha in vigore con noi una convenzione bilaterale. E soprattutto è l’unico Paese che la rispetti in pieno». Senza dubbio una buona notizia per le coppie italiane che desiderano adottare un bambino ma l’elogio nei confronti del nostra Paese nasconde comunque pregiudizi molto pesanti che si collegano alla campagna politica contro i gay del governo Putin. La durissima campagna omofobica lanciata negli ultimi tempi, infatti, pretende che ogni Paese straniero si impegni a impedire che i piccoli russi finiscano “nel caos, nell’immoralità e nella perversione di una famiglia gay”. A soffrire maggiormente questa situazione sono senza dubbio i bambini. Gli orfani in Russia rappresentano, infatti, un’emergenza nazionale, gli orfanotrofi scoppiano e i bambini, soprattutto quelli che superano l’accattivante limite d’età dei sei anni prima di essere adottati, crescono fino a 18 anni in condizioni di semi reclusione e spesso senza strumenti basilari per inserirsi nella società.