Roma, 27 novembre – Sei gare da vivere con il fiato sospeso. Sei gare per scoprire se una bandiera verrà definitivamente ammainata oppure potrà continuare sventolare: «I primi sei gran premi del 2014 saranno cruciali per decidere se smetterò in Moto GP». A dirlo è il trentaquattrenne Valentino Rossi, il quale si è “concesso” una sorta di fiducia a tempo in vista del prossimo anno. Basta dare un’occhiata al calendario per capire che la sua decisione coinciderà con il taglio del traguardo del Gran Premio del Mugello, il primo giugno del prossimo anno. La pista rappresenta la prima tappa in Italia del “carrozzone” della MotoGP. Ovviamente, il pluricampione del mondo di Tavullia tiene a precisare che porterà comunque a termine la stagione in sella alla sua Yamaha.
«Se sono qui e voglio continuare a correre. Nel 2014 dovrò stare davanti, più vicino ai primi tre». Il “Dottore” ha le idee ben chiare e si confessa ai microfoni di Italia1, all’interno dell’intervista andata in onda sul programma “The New Age – Un anno di MotoGP”. Valentino, poi, aggiunge: «Da febbraio a giugno ci saranno i test e le prime sei gare. Queste saranno fondamentali per decidere se continuare o smettere di correre in MotoGP a fine stagione. A me piacerebbe continuare ancora un paio d’anni, ma solo se sono competitivo»
Rossi è stato campione del mondo per ben nove volte ed è l’unico ad averlo fatto in quattro categorie differenti (compresa l’ormai soppressa 500). Il centauro marchigiano, poi, prosegue nel suo racconto ed affronta il rapporto con l’ex capo-tecnico Jeremy Burgess. L’ingegnere australiano ha ricoperto il ruolo di “guida” personale nella classe regina tra il 2000 e lo scorso anno. Dopo dodici anni, però, qualcosa s’è interrotto e le loro strade si sono separate. La loro collaborazione, molto probabilmente, si era professionalmente sfibrata da molto tempo: «Spiegare troppi particolari di ciò che non andava potrebbe essere un problema, allora è meglio che si pensi che è stata una bizza del pilota».