Roma, 15 febbraio- Nella mattinata di ieri la Digos ha notificato 17 iscrizioni nel registro degli indagati, fra i più colpiti ci sono i movimenti per la casa e l’ occupazione giovanile Degage. I fatti contestati risalgono allo scorso 31 ottobre, quando un nutrito corteo aveva attraversato le strade di Roma per protestare contro le mancate promesse del ministro Lupi di fermare gli sfratti per morosità incolposa. Quel giorno la manifestazione aveva cercato di raggiungere i palazzi del potere, ma fermata in via del Tritone, vi erano stati pesanti scontri con le forze dell’ordine. Lo slogan che girò dopo quella giornata fu che ” se non viene garantito il diritto ad avere un tetto sulla testa, i movimenti saranno disposti a camminare sul tetto dei blindati” e così in effetti fecero alcuni ragazzi quel pomeriggio. La Digos ha raccolto le prove e ricostruito le responsabilità degli scontri, notificando sette arresti domiciliari e dieci obblighi di firma giornalieri. Fra gli arrestati ci sono anche i portavoce dei movimenti per la casa Luca Fagiano e Paolo di Vetta. In un’intervista a Dinamopress, Fagiano si stupisce della tempistica degli arresti, un giorno prima della manifestazione contro i Cie «Quello che ci ha colpito è la tempistica – ha dichiarato Fagiano – a distanza di mesi si procede con misure così pesanti utilizzando la biografia politica degli attivisti per dimostrarne la supposta pericolosità. Tutto questo mentre i movimenti si preparano a scendere in piazza sabato contro il Cie di Ponte Galeria e hanno annunciato la loro agenda di mobilitazione per la primavera a cominciare dalla manifestazione nazionale che faremo a Roma il prossimo 12 aprile». Sullo steso tono le parole di Di Vetta che denuncia la paura delle istituzioni nei confronti dei movimenti e delle sommosse popolari. In protesta contro le misure cautelari, nel primo pomeriggio, dopo una partecipata assemblea all’ Università la Sapienza, migliaia di cittadini e attivisti hanno attraversato le strade di Roma. Il corteo improvvisato ha rivendicato la libertà di movimento dei cortei e chiesto la liberazione di tutti gli arrestati, portando sostegno anche agli attivisti napoletani.