Roma 27 Febbraio 2014 – Per capire come un piccolo frammento di zircone, il fac-simile per eccellenza dei diamanti, abbia potuto rivoluzionare le teorie più accreditate sull’età della crosta terrestre, bisogna fare un passo indietro a 4,6 miliardi di anni fa, quando si è formato tutto il Sistema Solare.
La Terra era interamente coperta da un unico oceano di magma incandescente quando, intorno a 4.5 miliardi di anni fa, è entrata in collisione con un oggetto della grandezza del pianeta Marte. Il materiale “schizzato” nello spazio ha iniziato a ruotare intorno al nostro pianeta, e, agglomerandosi, ha dato origine alla Luna.
Dopo questo impatto la Terra ha iniziato a raffreddarsi, le temperature si sono abbassate e si sono formati gli oceani.
Secondo il modello più accreditato tutto questo sarebbe avvenuto intorno ai 3.8 miliardi di anni fa, cioè circa 600 milioni di anni dopo la formazione del sistema Terra – Luna.
Ma un minuscolo granello rinvenuto in una roccia dell’Australia, un piccolo zircone appunto, e datato grazie all’isotopo del piombo presente nel cristallo stesso, ha riportato le lancette della formazione della crosta terreste molto più indietro, cioè a 4.4 miliardi di anni, solo 100 milioni di anni dopo la formazione del sistema solare.
Ad annunciarlo un team capitanato da John W. Valley dell’università del Wisconsin con un articolo apparso sulla rivista Nature Geoscienze.
Questo studio darebbe credito alle teorie secondo le quali il consolidamento del nostro pianeta è quasi contemporaneo, in tempi geologici, alla sua formazione, e le datazioni delle rocce lunari riportate sulla Terra dagli astronauti del progetto Apollo, confermerebbero il sistema Terra – Luna come un sistema padre – figlio nato nello stesso periodo.