Roma, 25 febbraio- La struttura Policlinico Italia ospita 19 malati intensivi, anziani, gravemente malati e non autosufficienti. Ne potrebbe però curare solo 10, così sorgono 9 persone di troppo, che Zingaretti si affanna a sistemare. Nella Capitale non ci sono altre strutture in grado di occuparsi 24 ore al giorno di malati gravi e in lunga degenza e invece di provvedere ad un ammodernamento della struttura, Zingaretti ha pensato bene di spostare i nove anziani fuori da Roma, in cliniche che distano anche 150 chilometri. La triste vicenda era iniziata nel 2013, fin dall’insediamento del nuovo presidente, che è anche commissario ad acta per la sanità. Il 24 ottobre, Zingaretti firmò il foglio di trasferimento per nove anziani, scoprendo infatti che la terapia intensiva di Policlinico Italia assisteva 19 persone invece di 10, limite massimo. I nove sfrattati potrebbero essere spostati in provincia di Frosinone, nella clinica San Raffaele di Cassino, del patron Antonio Angelucci, o nella clinica Ini case bianche di Veroli. Una vera e propria deportazione secondo i familiari, visto che le strutture distano in media 150 chilometri dalla Capitale, rendendo impossibile per i parenti la cura e la vicinanza in un periodo così tragico nella vita di questi malati. Sembra però che non sia del tutto disinteressata l’accoglienza delle cliniche selezionate, anzi esse ne avrebbe un ingente guadagno. Una mera coincidenza? Bisogna considerare che una persona in terapia intensiva costa al sistema sanitario regionale 220 euro al giorno. Invece un malato, in condizioni gravi, ma non intensivo, bensì classificato come in mantenimento, varia dai 50 ai 60 euro al giorno. «Spesso le cure sono identiche – denuncia Liani, delegato aziendale della Cgil – e c’è troppa differenza tra la tariffa di un intensivo e quella di un paziente in mantenimento, nonostante le due realtà spesso coincidano». Indubbiamente sembra che alle cliniche convenga far salire il numero degli intensivi, dato che tutti i costi vengono coperti dalla Regione. Guarda caso, sia il San Raffaele, che l’Ini città bianche, su 25 posti letto, pianificati dalla Regione, ne hanno accreditati 20 ciascuna come intensivi. Zingaretti ha però ribadito che le sue azioni cercano di proteggere i malati, i quali non possono essere ospitati in soprannumero, perchè verrebbero a mancare gli standard di sicurezza.