Roma 7 marzo – I sindacati Usb (Unione sindacale di base) e Usi (Unione sindacale italiana) scendono in piazza con quella che hanno chiamato “Giornata dell’orgoglio capitolino” e rispondono così a chi li descrive come fannulloni. La mobilitazione chiama in causa dal vigilante al lavoratore Atac, agli insegnanti e ha come scopo ribadire l’opposizione ai tagli e alle privatizzazioni dei servizi pubblici, che sono considerati intoccabili.
Roberto Betti dell’Usb ha voluto precisare che la protesta non è contro Marino, ma serve per esprimere le proprie preoccupazioni nei confronti di ciò che avviene da mesi. I servizi pubblici devono restare tali e non devono essere svenduti. Inoltre subentra la preoccupazione per gli stipendi, dato che il contratto nazionale di categoria non cambia da 5 anni e oggi si parla addirittura di un taglio del 10-20%. Il corteo partirà da Bocca della Verità; a Piazza del Campidoglio, invece, si terrà un’assemblea. Betti ha anche aggiunto di aver chiesto di poter incontrare il sindaco Marino.