Montecitorio rinvia la discussione in merito al ddl sul voto di scambio, la richiesta avanzata da Ettore Rosato (PD) sarebbe stata promossa al fine di depotenziare l’ostruzionismo di Forza Italia che dall’aula minacciava di insabbiare il provvedimento con la presentazione di ben 1000 emendamenti.
Le polemiche scoppiate dopo l’approvazione del testo al Senato lo scorso 28 gennaio, accese da FI ma condivise anche dall’alfaniano NCD erano e restano raccolte attorno all’inserimento del termine: “consapevolmente” che nel testo del Transatlantico non è previsto. Secondo l’attuale dicitura infatti, sarebbe punibile solo “il politico che accetta voti da un mafioso in cambio di denaro o altre utilità”, senza che necessiti di alcuna “congnizione” in merito l’identità del “contraente”. L’inserimento di tale termine, a fini di un alleggerimento della norma, rimane comunque obiettivo del centrodestra che con il rinvio festeggia un piccolo traguardo : “Il rinvio alla prossima settimana dell’esame sulla proposta di legge sul voto di scambio rappresenta una prima significativa vittoria per Fi. Noi, da sempre in prima linea con determinazione nella lotta alla mafia, ci siamo detti sin dal primo momento contrari ad una norma che il Senato ha grossolanamente peggiorato, chiedendo il rinvio in Commissione per apportare le necessarie revisioni, e annunciando per questo battaglia parlamentare, fino all’ostruzionismo” afferma Renato Brunetta.
Contrari al rinvio, oltre al Partito Democratico che per bocca del Presidente del Consiglio afferma: “La maggioranza si impegnerà a fare presto per far approvare la legge” anche il Movimento 5 stelle, Sinistra Ecologia e Libertà, Lega e Fratelli d’Italia.
Va detto tuttavia che Il disegno di legge, nella versione partorita in Senato, rappresenta un vero e prorio ribaltamento nella lotta alla criminalità organizzata, rovesciando le prospettive dello scambio elettorale politico -mafioso e rendendo, finalmente punibile non più chi “ottiene la promessa” bensì anche chi la “accetta” ed estendendo così il reato di scambio anche a qualsiasi altra “utilità” e non alla sola erogazione di denaro. Risultato da tempo auspicato da magistratura e associazioni eantimafia ed ora “forse” diventato realtà, su questo Don Ciotti, presidente di Libera aveva affermato: “L’Auspiacio, ora, è che la Camera traformi definitivamente questa proposta in una legge dello stato rispondendo concretamente alla sollecitazione di oltre 377 mila cittadini che hanno firmato la petizione della campagna Riparte il futuro promossa da Libera e Gruppo Abele”.