Roma, 18 marzo – L’Ansa di ieri sera aveva annunciato la neo-Legge sull’acqua del Lazio. Così da stamattina l’acqua regionale è, e sarà sempre, a gestione “pubblica e partecipata“. Il Consiglio regionale del Lazio ha approvato all’unanimità la legge di iniziativa referendaria proposta da 39 Comuni, e sottoscritta da ben 40 mila cittadini.
Già il referendum del 2011 aveva sancito una volontà generale di ristabilire il principio secondo il quale l’acqua è un “bene naturale e un diritto umano universale”. I comitati per l’acqua pubblica, che hanno seguito trepidanti il dibattito in Aula esultano: questa una legge che rimette al centro finalmente gli enti locali. Ora auspichiamo una reazione a catena delle altre Regioni”. A questo entusiasmo, per così dire di principio e di Legge, si aggiunge anche il governatore Nicola Zingaretti per il quale “abbiamo ancora una volta dimostrato che si può cambiare davvero il volto di questa regione”.
Il testo regolamenta una gestione del servizio idrico integrato che “deve essere svolta senza fini di lucro”. La gestione sarà a livello di bacino idrografico, gli ambiti della quale saranno da individuare entro sei mesi. Inoltre è stato istituito un Fondo di ripubblicizzazione sostenuto dal bilancio regionale, per gli enti locali che volessero subentrare nelle società di capitali. Al via quindi le Autorità di Bacino idrico in luogo dei vecchi ‘Ato’ (Ambiti territoriali ottimali). Queste autorità dovranno redigere “un report annuale sulle perdite nelle reti”. Ciascun ambito sarà “governato” da un’autorità di bacino, a cui partecipano gli enti locali corrispondenti per territorio. I delegati degli enti locali partecipano alle “assemblee decisionali di bacino” con vincolo di mandato.
“Il Consiglio ha dato seguito alla volontà popolare, nonostante l’avvio maldestro dei lavori da parte della maggioranza” il commento di Giuseppe Cangemi di Ncd. Da Montecitorio il Pd Umberto Marroni sottolinea infine come la legge “mette un altro importante tassello alle battaglie a difesa di Acea” e per congiurare il rischio di una sua privatizzazione. Stavolta la volontà popolare è stata blindata nelle maglie positive della Legge.