Anche se la bozza definitiva ancora non c’è , in arrivo sul bilancio previsionale, possibili tagli al dipartimento Cultura da parte di Daniela Morgante. Una possibilità, sull’assessorato in questione, che pare abbia reso insofferente anche il sindaco Marino.
Anche Flavia Barca dichiara in un’intervista sul corriere della sera: «Con Daniela sono pronta a collaborare, ho solo espresso delle critiche di metodo, avendo visto che le mie scelte non erano riportate nel tabellone portato in giunta (…) non c’è alcun riconoscimento per le attività che facciamo, come i 4 milioni che vanno per l’Estate romana, i musei, le manifestazioni legate alla memoria, oppure quelli che destiniamo alle attività nei territori»
Per comprendere il malcontento dell’Assessore alla Cultura Flavia Barca basta sapere che i tagli previsti dal bilancio al suo dipartimento sono di 30 milioni. A tal proposito dichiara :«qualcosa abbiamo recuperato ma siamo ancora lontani dalle reali esigenze». Tali esigenze vengono trascurate dalla proposta di bilancio con la conseguenza reale di mettere in seria crisi, nel giro di un anno, alcune delle principali istituzioni culturali della città di Roma : « Santa Cecilia, Auditorium, Fondazione per il Cinema…»
Oggi invece «Abbiamo bisogno di certezze: se non vengono dall’assessore, le avremo dal sindaco», dice Flavia Barca. Infatti, occorre chiudere il bilancio per poter passare all’azione, se davvero si vuole evitare di mettere a rischio l’estate romana o il festival della letteratura, poiché senza chiusura del bilancio non possono partire i bandi.
Il dipartimento cultura “autofinanzia” il suo budget per il 14 %, fortunatamente, «c’è un piano di investimenti molto importante. In questo triennio ci aspettiamo molto dai fondi europei e da azioni di mecenatismo. Ma il punto è un altro: la Cultura è bene comune, qualità delle vita, benessere, coesione sociale. Per questo va difesa. Non possiamo tagliare così con l’accetta, altrimenti dovremmo anche chiudere i piccoli musei»
Roma, 15 aprile.