In Italia continua a crescere la spesa pensionistica, anche se in maniera diseguale. Più di quattro italiani su dieci ricevono meno di mille euro al mese di trattamento previdenziale. Di contro, ci sono i cosiddetti 11mila pensionati d’oro che guadagnano più di 10mila euro al mese. Nel 2012 la spesa complessiva a carico dello Stato è stata pari a 270.720 milioni di euro, con un aumento di quasi due punti percentuali rispetto all’anno precedente, mentre la sua incidenza sul Pil è cresciuta di quasi mezzo punto. L’importo medio annuo delle pensioni è pari a 11.482 euro, ma va tenuto anche conto che, in alcuni casi, uno stesso soggetto può contare su più di una pensione. Nello specifico, il 67,3% dei pensionati è titolare di una sola pensione, il 24,9% ne percepisce due e il 6,5% tre; il restante 1,3% addirittura quattro o più pensioni.
Per quanto riguarda la tipologia di trattamenti, la maggioranza della spesa complessiva è stata assorbita dalle pensioni di vecchiaia, circa il 72% del totale. A seguire, quelle ai superstiti, quelle di invalidità, le pensioni assistenziali e quelle indennitarie. Le donne rappresentano il 53% circa dei pensionati e percepiscono assegni di importo medio pari a 13.569 euro, contro i 19.395 degli uomini. Oltre la metà di esse riceve meno di mille euro al mese, a fronte di circa un terzo degli uomini. Il reddito medio dei nuovi pensionati (14.068 euro) è risultato di poco inferiore a quello dei cessati, così come quello dei pensionati sopravviventi. Infine, a livello anagrafico, circa un quarto abbondante dei pensionati ha meno di 65 anni, il 50,0% un’età compresa tra 65 e 79 anni, e la restante parte oltre 80 anni.
Roma, 2 aprile