I problemi di Roma e della “Città storica” riassunti in un vero e proprio libro: “Chiediamo anche agli amministratori capitolini di rendere conto ai cittadini delle conseguenze di idea di città”. Dai Camion bar, passando dai sedicenti artisti di strada, zizagando tra caldarrostai che non conosco stagioni; e ancora gli abusivi, la movida senza fine e in barba agli orari, il traffico da incubo, per concludere con gli spazi verdi abbandonati, nel peggiore dei casi, ovviamente, pieni i rifiuti. I problemi apparentemente irrisolvibili della Città Eterna costituiscono a tutti gli effetti il libro rosso degli orrori. Problemi sintetizzati attraverso 8 domande che i residenti sottopongono al sindaco Ingazio Marino, affinché questi costituisca una specie di decalogo del pronto intervento.
In sintesi sono queste le aree di discussione che ora aspettano una risposta da parte dell’amministrazione: la pressione dei locali di somministrazione, dei camion bar, delle bancarelle, degli artisti di strada, con il corollario dell’abuso di alcol e della movida selvaggia; inquinamento acustico; lo stato del verde; la pressione del traffico; rifiuti; il dibattito sul Parco archeologico; la vendita del patrimonio culturale; e infine una richiesta di trasparenza e maggiore partecipazione dei residenti.
“Chiediamo anche agli amministratori capitolini di rendere conto ai cittadini delle conseguenze di ‘idea di città’ da loro prospettata – si legge nell’appello – Risposte e soluzioni urgenti potrebbero apparire a prima vista quasi frivoli, ascrivibili piuttosto alla tipicità e al folklore locale, come i tavolini all’aperto e i dehors di bar e ristoranti, le bancarelle di souvenir, le lenzuolate di borse taroccate, i banchetti di caldarroste, qualche bicchiere di troppo, il baccano della movida. Ma tutto fa sistema, e disegna una Roma diversa e uno sviluppo diverso da quello che ci viene costantemente narrato, in un’apoteosi di luoghi comuni, a proposito della città con il centro storico più bello del mondo: più turisti + più shopping + più tavolini + più “vita” = più “sviluppo”.
Roma, 24 giugno