Roma, 2 agosto 2014 – Rudi Garcia è pronto per quello che potrebbe essere l’ultimo impegno in terra americana per la Guinness Cup. Il tecnico giallorosso parla alla stampa della sfida con l’Inter ma soprattutto del cammino della Roma in questa competizione. “Per me con il Manchester abbiamo giocato una partita migliore del Real, ma con il Madrid siamo stati veramente efficaci davanti e in difesa. La differenza tra le due partite è anche una differenza di approccio della gara, perchè abbiamo avuto meno la palla contro il Real Madrid sopratutto nel primo tempo, è stato difficile anche perchè il Real Madrid ha grandi giocatori. Quando abbiamo avuto lo spazio per giocare l’abbiamo fatto, e l’abbiamo fatto bene. Segnando un gol abbiamo avuto questa occasione anche con Adem (Ljajic, ndr.) di fare il 2-0, e va bene così perchè dopo una sconfitta bisogna reagire. Hanno fatto bene i ragazzi, adesso possiamo ancora vincere e sperare di andare a Miami“.
Poi torna sulla vicenda del visto mancato a Gervinho: “Aspettiamo non solo Gervinho ma aspettiamo anche Maicon e Torosidis per continuare la preparazione di questa pre-stagione. Per Gervinho è semplice il problema di avere il visto dagli Stati Uniti; non è solo il caso di Gervinho o della Roma. E’ lo stesso caso, mi sembra, anche per i giocatori del Bayern Monaco. Bisogna adattarsi e abbiamo previsto di lasciare allenatore e preparatore fisico e fisioterapista a Trigoria. Allora lui si allena bene, si allena con Torosidis. Abbiamo abbastanza tempo, dopo la tournèe tre settimane, e ancora di lavorare anche in ritiro Austria una settimana per lavorare con lui. Non è un problema questo“.
Mentre sull’utilità di un torneo simile Garcia è chiaro: “Posso dire che tutte le grandi squadre d’Europa sono negli Stati Uniti in questo momento. Mi sembra essere normale si sviluppa il calcio di oggi, si sviluppa il brand e lo facciamo oggi negli Stati Uniti; forse domani sarà in Indonesia o in qualche altra parte del mondo. L’unica cosa, lo ripeto, noi abbiamo una svantaggio in Italia: che iniziamo il campionato più tardi degli altri Paesi europei. E questo può essere un problema anche per l’inizio del campionato e la Champions. Perché dopo la prima partita di campionato c’è già la sosta, invece in Francia, in Spagna eccetera giocano almeno due partite prima di giocare la Champions League. Questo è un problema. L’Italia deve riflettere su questa cosa. Penso, non lo so forse mi sbaglio, che è una questione di cultura che forse in agosto in Italia era così nel passato ma ora le cose per me devono cambiare su questo punto se vogliamo che tutte le squadre italiane si preparino meglio per le gare europee. Essere qui, giocare contro il Manchester United, il Real Madrid, davanti a tanta gente in stadi belli, belli pieni per me è un’opportunità veramente interessante per l’allenatore, per la squadra prepararsi bene“.
Il tecnico poi è soddisfatto di come l’ambiente sia cambiato rispetto allo scorso anno. Ma la Juve parte sempre in pole: “E’ vero che solo in un anno, in dodici mesi, l’ambiente è totalmente differente. Siamo passati da una catastrofe ad un’euforia totale. Io sono sempre per la via di mezzo, perchè è vero che abbiamo fatto un campionato record per la Roma l’anno scorso, ma adesso bisogna essere anche ambiziosi. Lo siamo, lo sono questo non è un problema, sarà sempre così e, già l’ho detto, punteremo in alto. Ma c’è una squadra che ha vinto 3 scudetti di fila, che ha preso Evra e Morata e chediventa outsider, e questo è un po’ strano. Il favorito è sempre la Juve, noi faremo di tutto quest’anno per lottare con loro e speriamo di finire, come ho detto, il più in alto possibile. Ah e non dimentichiamo che giocare la Champions ogni anno deve essere l’obiettivo principale della Roma“.
Un accenno alle condizioni di Strootman: “Kevin sta seguendo il suo percorso e in questi infortuni importanti bisogna lasciare un po’ di tempo al giocatore. Lui è sulla strada giusta, abbiamo solo scelto di non farlo viaggiare perchè era meglio per lui lavorare a Boston con un nostro preparatore fisico, un nostro fisioterapista; lui ha la sua piccola squadra con lui e quello che so è che tutto va bene. E’ sicuro che da allenatore quale sono, preferisco avere Kevin più in fretta possibile ma io voglio un Kevin al 100%. Aspettiamo, lui lavora tranquillamente, e vuole tornare con la squadra. Il suo è un percorso normale per chi ha avuto questo infortunio“.
Mentre sul gioco espresso è chiaro: “Dobbiamo migliorare sul pressing della squadra spagnola e anche abbiamo sbagliato alcuni passaggi. Con una squadra con questa qualità in campo non si può fare; era una cosa che ho detto anche all’intervallo, di prendere più tempo e allargare il gioco perchè quando questa squadra apre il gioco diventa veramente difficile difendere per l’avversario. Sulla partita di domani, c’è forse una possibilità di andare a Miami a giocare la finale, ma non dipende solo da noi, prima dobbiamo vincere contro l’Inter e il Real Madrid contro il Manchester. Ma è anche possibile questo scenario. Abbiamo visto un video sull’Inter e sulle loro prime gare, sembra che giocheranno un pò come il Manchester United con tre in difesa e questa è una cosa che mi piace giocare con chi ha un modulo differente. Con gli inglesi non abbiamo sofferto su questo piano tattico, non siamo stati mai fuori posizione, abbiamo preso di sicuro tre bei goal. Domani sarà un piacere incontrare Dodò, è un ragazzo d’oro, spero che giochi di più. Avrà un modulo che lo avvantaggerà dove metterà in mostra le sue grandi qualità offensive“.
Poi chiude su Benatia: “E’ ovvio che darà il massimo, è un professionista, l’abbiamo visto nelle ultime gare. Ma spero che a breve avrà la possibilità di parlare con voi. Aspettate un pò che arriverà quel giorno“.