Roma, 3 agosto 2014 – Sabina Guzzanti attacca Renzi: “Anche lui figlio della trattativa Stato Mafia“. Quale miglior promo per il proprio film se spararla grossa? Del resto basta una frase choc per incendiare i media e così ha fatto l’attrice. In più, pare che a fare da contorno alle accuse dirette al premier, anche un presunto dossier sulla Jp Morgan. Eppure, le parole dell’autrice del film “La Trattativa” sono state dette in buona fede, anche se poi non significa che siano vere.
Parole riprese da Dagospia – “La trattativa è stata appunto una trattativa fondamentale, un atto fondativo della Seconda Repubblica davvero importante per capire quello che è successo in quegli anni e in quelli successivi – dice la Guzzanti – per capire “passo passo” il progetto di Licio Gelli, i patti con Berlusconi e il fatto che in questo Paese non ci sia stata nessuna opposizione. Anche Matteo Renzi non è altro che il frutto di questo accordo“.
Il putiferio all’interno del Pd – Parole che dopo la prima hanno creato non pochi grattacapi ai vertici del Partito Democratico, già a partire dalla locandina, raffigurante un uomo con nelle mani una lupara e sullo sfondo dietro il simbolo della Repubblica Italiana. Immagine sinistra che accenna proprio alla famosa Trattativa Stato-Mafia, appunto. Insomma, il messaggio dell’attrice-regista è chiaro e non lascia certo spazio alle interpretazioni, che tira in ballo anche Licio Gelli, Berlusconi.
“Meno democrazia, più efficienza” – Sabina Guzzanti, poi, fa riferimento di nuovo al post sul suo sito dove si parlava di un presunto dossier ai danni della Jp Morgan, la famosa banca d’affari americana. In base al documento, infatti, la legge elettorale non andrebbe nella direzione va nella direzione auspicata dall’agenzia finanziaria JPMorgan, cioè di fatto di riformare tutte le costituzioni scritte in seguito alla caduta del fascismo in quanto conterrebbero – sempre secondo la Guzzanti – troppi caratteri egualitari, democratici e socialisti. Un’affermazione che può essere interpretata più semplicemente in “meno democrazia, ma più efficienza”. Del resto, l’abolizione delle province e la riduzione dei parlamentari sembrerebbe darle ragione mentre, di contro, la riforma al Senato, no. Di fatto, Licio Gelli, auspicava che questa questa si sarebbe dovuto occupare di questioni economiche, mentre la Camera di quelle politiche.
In conclusione – In sintesi, insieme le dichiarazioni di Sabina Guzzanti ci dicono che Silvio Berlusconi è sceso in campo in virtù della Trattativa Stato-Mafia – ma Berlusconi non è coinvolto nel processo in corso – Berlusconi è un ex membro della P2 di cui Licio Gelli, che ne era il capo e poi c’è Renzi, che porta avanti proprio in collaborazione di Berlusconi. Beh, uno scenario degno di un film di spionaggio. Vedremo come lo racconterà il film, allora.
Sabina Guzzanti attacca Renzi: “Anche lui figlio della trattativa Stato-Mafia”. E parla di un dossier sulla Jp Morgan – Video | ITMTelevision
3 Agosto 2014 @ 16:52
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