Roma, 5 agosto 2014 – “Una violenta Tempesta solare in arrivo che non preoccuperà ovunque e con la stessa intensità. i rischi sono maggiori nelle zone più vicine ai poli, mentre si riducono alle latitudini medie. Per questo motivo l’Europa occidentale e quella meridionale, compresa l’Italia, non sono di norma interessate in modo significativo“. L’osservazione, arriva direttamente da Mauro Messerotti, membro dell’osservatorio astronomico di Trieste e dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), in risposta nello specifico all’eccessivo allarmismo diffusosi sui social network”.
Scarsa intensità – “La tempesta potrebbe arrivare, ma non sappiamo quando, e quello che è opportuno fare è prepararsi”, aggiunge Messerotti, quale membro del Consiglio direttivo della Swico (Space Weather Italian Community). “Non è quindi il caso di cedere agli allarmismi, ma raccogliere dati e informazioni per poter valutare in modo realistico gli eventuali rischi. Per la loro posizione, l’Europa meridionale e occidentale sono meno a rischio rispetto alle zone più vicine ai poli. È in queste aree, infatti, che la configurazione del campo magnetico lascia penetrare più facilmente gli sciami di particelle provenienti dal Sole. È l’interazione fra queste particelle e il campo magnetico a provocare le spettacolare aurore polari. Quando gli sciami di particelle sono particolarmente intensi possono avvenire tempeste magnetiche di diversa entità“.
La tempesta del 1989 e le simulazioni – “Nel caso della tempesta del 1989 aurore boreali si sono viste anche in Italia meridionale, ma non è avvenuto nessun blackout elettrico”, ha ricordato l’esperto. “Diverso il caso degli Stati Uniti, dove la stessa tempesta provocò un blackout di dieci ore per i danni provocati alle linee elettriche in Canada. Uno dei possibili rischi per Europa occidentale e meridionale, e per l’Italia, è quello del malfunzionamento dei sistemi di navigazione e localizzazione Gps, perché i segnali radio dai satelliti Gps vengono disturbati dalla ionosfera perturbata e da forti emissioni radio del Sole. “Non esiste invece – dice Messerotti – una statistica sui rischi di blackout elettrico ed è per questo che si predisporranno simulazioni in questo senso“. Ad occuparsi delle operazioni saranno i membri della Swico, la quale però si costituirà ufficialmente solo a fine ottobre. Al momento, si sta lavorando attraverso il bombardamento di particelle solari nella magnetosfera così da valutare la reazione delle correnti elettriche indotte negli elettrodi.
Violenta tempesta solare in arrivo? Nessuna paura: l’Italia non è a rischio | ITMTelevision
5 Agosto 2014 @ 18:52
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