Roma, 27 settembre 2014 – In seguito all’emanazione del decreto legge 90/2014, con il documento firmato dal ministro Marianna Madia, anche noto come documento inerente alla riforma della pubblica amministrazione, ci è parso importante riassumere le modalità di pensionamento attualmente in vigore nel nostro ordinamento, sia per quanto riguarda il settore pubblico, sia per quanto riguarda il settore privato. In questo articolo si riassume quando potrai andare in pensione e i requisiti in base al tuo settore lavorativo.
In relazione alla cosiddetta pensione di vecchiaia, le norme vigente sono quelle contenute all’interno della legge Fornero, o anche Decreto Legge N. 201/2011, che ha innalzato i requisiti a 66 anni per gli uomini (dipendenti e/o autonomi) e per le donne del pubblico impiego. Diverso il discorso per le dipendenti del settore privato: i loro requisiti anagrafici saranno equiparati a quelli degli uomini a partire infatti dal 2018 riguarda.
Anno Lav. dip. privato Lav. aut. privato Lavoratrici pubblico
Lavoratori pubb. e priv.
2012 62 anni 63 anni e 6 mesi 66 anni
2013 62 anni e 3 mesi 63 anni e 9 mesi 66 anni e 3 mesi
2014 63 anni e 9 mesi 64 anni e 9 mesi 66 anni e 3 mesi
2015 63 anni e 9 mesi 64 anni e 9 mesi 66 anni e 3 mesi
2016 65 anni e 7 mesi 66 anni e 1 mese 66 anni e 7 mesi
2017 65 anni e 7 mesi 66 anni e 1 mese 66 anni e 7 mesi
2018 66 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi 66 anni e 7 mesi
2019 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi
2020 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi 66 anni e 11 mesi
Pensione anticipata, quando è possibile richiederla – La domanda è può essere avanzata al compimento di 42 anni e 6 mesi di contributi, per gli uomini e di 41 anni e 6 mesi per le donne; Di contro, tali parametri saranno aggiornati secondo l’indice Istat.
Risoluzione unilaterale nella Pubblica Amministrazione e trattenimento in servizio – All’interno della pubblica amministrazione non è più inserito l’incentivo alla permanenza invece sul posto di lavoro, non viene più contemplato l’incentivo alla permanenza sul posto di lavoro, secondo quanto previsto dalla Riforma Fornero. Questo significa che un lavoratore con 65 anni di età, se ha già raggiunto i requisiti necessari per la pensione anticipata (cioè 42 anni e 6 mesi di contributi, 41 anni e 6 mesi per le donne) si perviene alla risoluzione unilaterale del contratto.
Eccezioni – A tali limiti esistono alcune eccezioni, che permettono di arrivare fino a 70 anni, soprattutto per alcuni settori del pubblico impiego. Fra questi ci sono i magistrati, professori universitari, avvocati dello stato, i dirigenti medici e alcuni ruoli specifici del servizio sanitario (definiti anche primari). Si ricorda, inoltre, che il decreto sulla PA ha abolito il trattenimento in servizio a partire dal 1° Novembre 2014, eccezion fatta per il comparto scuola (anticipato al 1 Settembre 2014 scorso) Per tale ragione, non sarà più possibile rimanere al lavoro per il biennio successivo al compimento dell’età pensionabile.
29 Settembre 2014 @ 11:45
Cortesemente chiedo ai Vostri organi di competenza la seguente informazione: “Essendo che ho iniziato a lavorare all’età di 15anni quindi età precoce. Ad oggi 29 settembre 2014 ho maturato il 13 settembre c.a. il 40 ANNO di contributo. Premetto che ho 55 anni di età quindi avrei il desiderio per capire quando posso andare in pensione, e se vi sarà una decurtazione sulla pensione e in che percentiale. RingraziandoVi anticipatamente colgo l’occasione per porgervi i miei più cordiali saluti. Lucchiari Marco