Celebrati oggi, mercoledì 30 settembre, a Montecitorio i Funerali di Stato di Pietro Ingrao, leader storico del Pci ed ex presidente della Camera, morto domenica 27 settembre all’età di 100 anni. Hanno partecipato alla cerimonia, oltre alla famiglia, anche le più alte cariche dello Stato. La Sinistra lo saluta con i pugni alzati, bandiere rosse e la canzone simbolo “Bella Ciao”.
Celebrati oggi, mercoledì 30 settembre, a Montecitorio i Funerali di Stato di Pietro Ingrao, leader storico del Pci ed ex presidente della Camera tra il 1976 e il 1979, venuto a mancare domenica 27 settembre alla veneranda età di 100 anni. Hanno partecipato alla cerimonia, oltre alla famiglia, anche le più alte cariche dello Stato. La Sinistra lo saluta con i pugni alzati, bandiere rosse e la canzone simbolo “Bella Ciao”.
Da molto tempo malato, aveva ormai rifiutato di apparire in pubblico. Ingrao è morto nella sua casa di Roma, in via Ugo Balzani, nel quartiere vicino piazza Bologna. Hanno partecipato alla cerimonia la sua famiglia e le più alte cariche dello Stato: il premier Renzi, tra i primi a esprimere il suo cordoglio; la presidente della Camera Laura Boldrini; il presidente della Repubblica Sergio Mattarella; il presidente del Senato, Pietro Grasso; il presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano e la moglie.
Inoltre, tra loro vi erano: Fausto Bertinotti; il segretario della Fiom e Cgil Maurizio Landini; il costituzionalista Gianni Ferrara e il dirigente del Pci Giacomo Schettini. Il dolore per la perdita di uno dei personaggi che hanno fatto la storia della sinistra, è stato espresso durante la funzione con l’esposizione delle bandiere di Palazzo Montecitorio a mezz’asta, di fazzolettoni delle brigate partigiane, di bandiere di Rifondazione comunista, di Syriza e del movimento operaio e dal sottofondo musicale delle canzoni simbolo “Bella ciao” e “Bandiera rossa”.
Il feretro è stato portato a spalla dai commessi della Camera in piazza Montecitorio, dopo che le esequie erano state precedentemente esposte nella Sala Aldo Moro. Sopra la bara sono stati posti una corona di fiori e un caschetto della delegazione di operai delle acciaierie di Terni e la sciarpa rossa di don Gallo.Le sue poesie, i discorsi dei suoi familiari, degli amici più stretti e delle figure istituzionali presenti, hanno provocato grandi applausi ed estrema commozione.
Il corpo di Ingrao verrà restituito alla cittadina che gli diede i natali, Lenola, in provincia di Frosinone. Il tragitto del carro funebre sul quale viaggerà il feretro, è stato ancora una accompagnato dalle note di Bella ciao e da una miriade di i pugni chiusi alzati.
di Angelica Leone