Roma, 19 gennaio- Il trasporto pubblico romano è sempre più allo sbando e per l’Atac il default è allo dietro l’angolo, soprattutto dopo il blocco del Salva-Roma, che prevedeva fondi per mettere in sesto l’azienda capitolina. La Regione ha già stanziato circa 100 milioni di euro per l’Atac, ma Marino ha dichiarato che non sono sufficienti per salvare la situazione e batte così cassa direttamente al governo. Proprio ieri il primo cittadino lo ha ripetuto in un vertice con i sindacati «Dalla Regione ci arriveranno un centinaio di milioni di euro per l’Atac, ma non è sufficiente. Per il trasporto pubblico di Roma servono più risorse e più rapidamente. Per questo chiederemo che il trasferimento avvenga direttamente dallo Stato, senza il passaggio in Regione». I sindacati hanno espresso la loro perplessità su un aiuto da parte del governo, inoltre la situazione potrebbe provocare un contenzioso con la Regione, ma Giudo Improta, assessore alla mobilità, ha appoggiato la linea di Marino. In effetti l’urgenza per salvare Atac appare chiara da alcuni numeri: nel 2013 l’azienda dei trasporti aveva uno squilibrio economico di 700 milioni di euro, mentre l’indebitamento è a 270 milioni. Ha stupito, l’assenza alla riunione di ieri, di Daniela Morgante, assessore al bilancio, la più titolata a parlare con i sindacati in materia di tagli e ricerca fondi.
di Elisa Bianchini