Roma, 3 marzo- Il Salva Roma in altra veste è arrivato e Marino è costretto ad ingoiare il boccone amaro datogli dal primo ministro. Renzi infatti ha concesso al collega di partito due mesi per presentare il piano di rientro della Capitale, che ormai viaggia verso il miliardo e 200 milioni di deficit. Il governo e il Tesoro sono ormai per la linea dura contro l’amministrazione di Roma, i cui debiti ( in parte ereditati, in parti mai controllati) sono ormai fuori controllo. Il primo passo è stata l’idea di immettere sul mercato tutte quelle aziende municipalizzate minori in perdita costante, fra cui la prima della lista è Farmacamp, che gestisce le farmacie comunali della Capitale, ed ha un rosso di 15 milioni di euro. Il nuovo Salva Roma prevede anche il blocco delle assunzioni sia in Comune che nelle municipalizzate. In proposito il Campidoglio ha già messo in atto un contenimento dei costi in vista della chiusura di bilancio 2014, prevista per il prossimo 30 aprile. La Morgante, assessore al bilancio, avrebbe già chiesto ad assessori e Municipi di ridurre i costi dal 30 al 40 per cento. Infine il provvedimento più discusso è la dismissione del patrimonio pubblico del Campidoglio, che dovrebbe portare nelle case comunali circa 250 milioni. Il piano di rientro che Marino presenterà, previa approvazione del Tesoro e dell’Interno dovrà poi essere approvato dalle Camere. E lì è tutta un’altra storia.