Roma, 5 marzo – L’Italicum s’ è desto. Roma si sveglia con l’esame nell’Aula della Camera degli emendamenti alla legge elettorale e l’Ansa registra che il comitato dei Nove ha già stralciato dall’Italicum l’articolo 2, che conteneva le norme per il Senato, dopo l’accordo raggiunto ieri con Forza Italia.
Via libera anche alle candidature multiple il cui limite sarà di 8. Restano per il momento il ‘Salva-Lega’ e la parità di genere. Il Presidente Napolitano hà già provveduto a stoppare da Tirana commenti indiscreti e intanto ieri il Pd ha ritirato tutti gli emendamenti. Matteo Renzi, a margine del voto in corso sulla legge elettorale dichiara da Siracusa “mi gioco la vittoria della mia scommessa. Se non saremo in grado di farla avremo perso anche se l’economia riparte”
Pippo Civati la definisce invece un mezzo Italicum e tuona ”Dopo l’approvazione di una legge elettorale valida solo per la Camera comincerà l’epoca del ricatto continuo”. Gli accordi con Berlusconi sembrano segnare per il momento le tappe del governo Renzi seppure su un accordo che premia Ncd e Angelino Alfano.
Per il momento infatti la nuova legge si applicherà solo alla Camera, mentre al Senato varrà il sistema proporzionale uscito dalla sentenza della Corte costituzionale dell’11 gennaio, con l’obiettivo, auspicato dal presidente del Consiglio, di varare nel giro di 12-18 mesi proprio la riforma che abroga l’attuale configurazione di palazzo Madama. L’emendamento Lauricella che era già divenuto il tormentone della destra di Ncd è passato. Sulla preferenza restano diversi emendamenti di M5s, di Sel e di Ndc, sui quali si voterà a scrutinio segreto.
‘Blindare’ il patto di maggioranza, mantenere in piedi l’accordo sulle riforme con Forza Italia, far fare un “importante passo avanti” alla legge elettorale. Questi i tre punti di Renzi. L’Italicum è desto anche se à metà..