Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano cerca di sbloccare l’impasse su cui si è fermi da anni in materia di eutanasia ed oggi in una conferenza stampa lancia un messaggio a Carlo Troilo, presidente dell’associazione Luca Coscioni, sottolineando la necessità di un intervento del Parlamento, che “non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno ed approfondito confronto”. A supporto, le 67 mila firme raccolte per chiedere l’avvio di un’indagine conoscitiva di come si muore in Italia.
I dati provenienti dagli istituti che si occupano del tema sono stati definiti “drammatici” da Napolitano, così come il travaglio di chi in prima persona ha vissuto “le disperate vicende dei suoi cari”, con un particolare riferimento ad alcuni presenti alla conferenza stampa in questione come l’ex compagna di Mario Monicelli Chiara Rapaccini, il figlio di Carlo Lizzani, Francesco, e la compagna di Lucio Magri, Luciana Castellina. Le statistiche Istat parlano di 10 mila suicidi di malati in Italia negli ultimi dieci anni, altrettanti sarebbero i tentativi andati a vuoto. Troilo intanto, per accelerare l’avviamento di un iter parlamentare, annuncia lo sciopero della fame, convincendo anche compagni e familiari di personaggi famosi a mettere la faccia in uno spot in favore di una legge che regoli l’eutanasia.
Soddisfazione per le parole di Napolitano arrivano da Sel, attraverso il capogruppo dei deputati Gennaro Migliore, che ritiene le parole del Presidente della Repubblica “di straordinaria importanza”. Benedetto Della Vedova, sottosegretario agli Esteri di Sc, definisce l’intervento “una prova di coraggio e di sensibilità politica”, il Comitato Nazionale di Bioteica considera il richiamo “opportuno e ragionevole”. Ma ad un Pd che vuole calendarizzare il ddl, risponde con prudenza l’Udc, per cui “l’eutanasia non può essere un diritto perché la vita va difesa fino all’ultimo”.
Roma, 19 marzo