All’interno dell’ufficio Infrastrutture del municipio Roma delle Torri, ex municipio VIII e oggi VI, circolavano mazzette, ricariche telefoniche e buoni benzina per far filare tutto liscio negli appalti per la manutenzione stradale. E per farsi inserire meglio nel circuito bisognava ungere chi di dovere e qualsiasi mezzo andava bene. E così l’ex addetto all’ufficio gestione infrastrutture e patrimonio stradale, Giancarlo De Stefanis, è finito davanti ai giudici dell’ottava sezione del tribunale nel processo per concussione e corruzione.
Il funzionario è accusato di corruzione per aver intascato mazzette per circa 20mila euro da un imprenditore, Sergio Usai, rappresentante della Eco Green, a cui aveva promesso l’affidamento di ulteriori lavori di manutenzione stradale nel municipio di Tor Bella Monaca e Tor Sapienza, oltre a quelli già assegnatigli nell’agosto del 2008. De Stefanis deve difendersi anche dall’accusa di concussione, per aver indotto il rappresentante di un’altra società, la Dce Appalti, che prima del gennaio 2009 lavorava nel municipio, a consegnargli buoni benzina e ricariche telefoniche: richieste fatte, ed esaudite, durante una serie di conversazioni il cui tema era sempre lo stesso, ovvero il pagamento per lo stato di avanzamento dei lavori già eseguiti dalla società Dce.
L’indagine guidata dal comandante dei vigili Clemente e coordinata dal funzionario Sergio Ierace, risale al 2009/2010. L’inchiesta ha anche svelato un banale quanto spiacevole sistema di assenteismo. Oltre a De Stefanis, infatti, sono a processo altri quattro dipendenti con l’accusa di truffa: si tratta di Gian Claudio Polimeni, ex dirigente dell’ufficio “Edilizia pubblica e Infrastrutture”, Massimo Vignoli, Valeria Carosio e Daniela Di Mari. Dalle intercettazioni è emerso che, tra il 24 aprile e il 22 giugno del 2010, si sarebbero allontanati nell’orario lavorativo per occuparsi di vicende private. Per coprirsi a vicenda avrebbero utilizzato l’uno il badge dell’altro, percependo in questo modo somme di denaro per ore lavorative non realmente effettuate.
Roma, 3 maggio