Celebre per lo slogan pubblicitario “Silenzio, parla Agnesi”, Colussi annuncia la chiusura, entro dicembre 2014, dello stabilimento del noto marchio di pasta nato nel 1824. Una decisione necessaria dopo un lungo periodo di difficoltà del gruppo di Petrignano d’Assisi. Il marchio potrebbe sopravvivere alla chiusura solo producendo altri alimenti, che però richiederebbero un nuovo stabilimento. La notizia era stata comunicata annunciata ai sindacati già Lunedì scorso ma è stata ufficializzata solo dopo la riunione presso la Compagnia Portuale di Imperia. I sindacati hanno già indetto due ore di sciopero in segno di protesta, ma il giorno non è stato ancora deciso. A rischio chiusura anche lo stabilimento di Fossano (Cuneo). A rischio 150 posti di lavoro.
«Purtroppo è avvenuto, quanto temevamo – ha detto Gianni Trebini della Flai-Cgil -. Lunedì scorso abbiamo avuto la comunicazione ufficiale da parte dell’azienda che lo stabilimento sarà chiuso entro dicembre. L’ipotesi di mantenere il marchio non producendo più pasta e ricollocando un parte di lavoratori è una ipotesi poco credibile». I primi sintomi della crisi si erano manifestati nei mesi scorsi con la chiusura del molino, quando ai dipendenti era stata offerta una buona uscita di 6000 euro. Purtroppo, la chiusura del molino e la presentazione di un nuovo piano industriale industriale, che prevedeva un aumento della produzione di pasta da da 52 a 54 mila tonnellate in un anno, non ha avuto alcuni effetti. Chiuso il molino, nel frattempo, era arrivata per i dipendenti addetti al confezionamento la cassa integrazione. Del resto, gli stabilimenti di Imperia e Fossano possono produrre non più di 90 mila tonnellate di pasta all’anno senza per questo riuscirne a sostenere i costi nel lungo periodo. Dai sindacti, nel frattempo, è stato sottolineato invece come i due stabilimenti già 110 mila tonnellate. Peccato che il Gruppo Colussi abbia già deciso. Ma il sindaco di Imperia Carlo Capacci (Pd) non ne vuole sapere di arrendersi: «Lancio un appello a tutti gli imprenditori imperiesi a creare una cordata, per una partnership con il gruppo Colussi, affinchè il marchio Agnesi possa restare a Imperia».
Roma, 5 maggio