Il dopo-partita con l’Uruguay ha scatenato tante reazioni nel gruppo azzurro: le dimissioni di Prandelli e Abete, l’addio di Pirlo ma anche le dure parole di due senatori come Gigi Buffon e Daniele De Rossi. COmincia il capitano azzurro: “Quello che si pretende è la massima serenità di giudizio da parte di tutti, spesso si sente dire che c’è bisogno di ricambi, che Buffon, Pirlo, De Rossi, Chiellini e Barzagli sono vecchi, la verità è quando c’è da tirare la carretta, questi sono sempre in prima fila – ha detto a Sky – Bisogna rispettare un po’ di più loro, non per quello che sono stati, ma per quello che ancora rappresentano. In campo bisogna fare, e non basta il potrebbe fare o magari il farà”. Accuse nemmeno troppo velate ai giovani, confermate anche alla Rai: “In campo si vede chi c’è. E chi non c’è non c’è”. Un riferimento anche a Balotelli, scaricato anche dall’ex ct.
A rincarare la dose Daniele De Rossi ai microfoni Rai: “Bisogna fare analisi con calma e con lucidità. Si rischia di sottolineare ora cose che contano meno di quanto si creda. È importante non cercare alibi. Ci sono state componenti che hanno condizionato il risultato, come il caldo o l’arbitraggio negativo, ma non dobbiamo appellarci a queste. Dobbiamo dimenticare in fretta; anzi mi correggo: dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: questi non servono alla Nazionale. Sottoscrivo ogni virgola del concetto espresso da Gigi Buffon. Può farci bene ragionare su quanto espresso dal capitano, da uno dei portieri più forti di tutti i tempi. Non perché sono fra quei quattro veterani che Gigi ha “salvato” ma perché è vero che noi incarniamo lo spirito giusto ed è altrettanto vero che noi ci mettiamo sempre la faccia. Chi non si sente di infondere lo stesso impegno, chi non ha la stessa passione rimanga a casa”. E chi vuol intendere intenda.
Roma, 25 giugno