Roma, 16 novembre – Un detenuto tenta il suicidio impiccandosi alle sbarre, lo salva il compagno di cella disabile. Un gesto estremo bloccato tempestivamente dal disabile che si è gettato a terra sostenendo il compagno per le gambe fino all’intervento dei soccorritori. Accade nel carcere di Rebibbia a Roma nel reparto G11 nel Nuovo complesso. La notizia è stata resa nota dal garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni. La direzione del carcere ha anche rilasciato un encomio alla persona che ha salvato il compagno. Tutto questo però non basta a risolvere i problemi del settore G11 che nei giorni scorsi era finito sotto i riflettori per la difficile situazione sanitaria e logistica. Era stato infatti proprio il garante, inviando una lettera al capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Giovanni Tamburino, con allegate le denunce firmate da dieci detenuti, a lanciare l‘allarme sulle condizioni insostenibile delle persone detenute in quel settore. Il garante denunciava come il piano terra del reparto fosse utilizzato come centro clinico senza averne le caratteristiche tecniche e strutturali e senza la presenza di personale medico e paramedico adeguato. Tutti i problemi sembrano derivati dal trasferimento di parte dei detenuti ricoverati da Regina Coeli a Rebibbia per portare avanti i lavori di ristrutturazione del carcere di Trastevere. Per questo il piano terra di Rebibbia, ovvero il G11, è stato convertito in clinica. Una soluzione d’emergenza che risulta però inopportuna.
Fonte: La Repubblica