20 ottobre, Roma- Dopo una notte passata sotto la statua del bersagliere “gli accampati di Porta Pia” annunciano un’acampada ad oltranza, finché non saranno ricevuti e non si inizierà un tavolo di trattative concrete sui problemi di reddito e cittadinanza.
La mattinata è iniziata con cornetti caldi e caffè offerti dai cittadini e poi canti e balli hanno scandito il resto della mattinata fino all’inizio dell’assemblea. La decisione è stata quella di continuare senza riserve fino a che il governo non darà risposte concrete ai problemi del reddito e della casa. Lo slogan è “No all’austerity, una casa e un reddito per tutti“.
Intanto le prime risposte istituzionali sono già arrivate, ci sarà un incontro martedì con il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi che ha espresso la sua massima condivisione sui problemi sociali presentati ieri in pizza e la necessità di trovare soluzioni condivise.
Proseguono però gli strascichi della giornata di ieri. “Gli accampati di Porta Pia” si ribellano alle notizie della stampa che parlano solo di scontri e violenti e accusano un giornale che titolava “gli antagonisti, volevano il sangue”. Dello stesso parere il ministro dell’Interno Alfano che si è congratulato con i manifestanti e con le forze dell’ordine per la “responsabile e civile gestione della piazza”.
E il questore di Roma Della Rocca ci teneva molto che la giornata di ieri fosse un successo, nonostante il malumore fra le forze dell’ordine per la responsabilità che avevano dopo gli scontri violenti degli anni scorsi. Il questore aveva ordinato di non cedere alle provocazioni e di non caricare se non su suo preciso ordine e assolutamente di non colpire il corteo e i manifestanti estranei alle violenze. Allo stesso modo le cariche fuori al ministero dell’Economia erano “finalizzate a fare arresti, non alle cariche , solo gli arresti”.
Per i prossimi giorni gli appuntamenti sono :domani a piazzale Clodio per manifestare solidarietà agli arrestati e martedì per una nuova giornata di corteo.