Roma – 26 ottobre. La crisi economica colpisce ancora le aziende. Nei prossimi due mesi, infatti, le imprese italiane dovranno onorare ben 28 scadenze fiscali e contributive che costeranno almeno 76 miliardi di euro. Il fatto viene segnalato da Giuseppe Bortolussi, segretario della Cgia. «A seguito di ben 28 scadenze fiscali e contributive che si concentreranno nei prossimi mesi le imprese italiane – denuncia – saranno chiamate a versare allo Stato e agli Enti locali almeno 76 miliardi di euro. Sfiancate dalla crisi e sempre più a corto di liquidità, c’e’ il pericolo che molte piccole e medie imprese non riescano a superare questo vero e proprio stress test fiscale». Le imprese verseranno allo Stato 26,5 miliardi di euro. 16,9 arriveranno dall’acconto Ires, 11,6 da quello dell’Irap.
Ebbene, per le migliaia di aziende italiane la crisi si sta facendo sentire in modo duro; e si fa sentire soprattutto quando esse vanno dalle banche per farsi finanziare. Il 72% delle medie imprese italiane infatti segnala problemi di accesso al credito, e delle imprese che hanno ottenuto dei finanziamenti, il 45% segnala problemi con l’ammontare del finanziamento richiesto e denuncia tassi più alti rispetto all’anno scorso.Oltre la metà delle medie imprese italiane, il 51% per la precisione, dichiara poi di avere intenzione di chiedere un finanziamento alle banche entro metà anno, e non solo per realizzare nuovi progetti, ma, soprattutto sembra, semplicemente per riuscire a mandare avanti l’attività. Molte imprese continuano a chiudere ma nonostante i dati siano allarmanti le politiche continuano a non aiutarle anzi, per loro aumenta a dismisura il carico fiscale.